La metà sono medici di base. Intanto, il capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli ha accusato sintomi influenzali e la conferenza stampa delle 18 è sospesa fino a data da destinarsi
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I medici di famiglia rimangono categoria esposta nella battaglia contro il coronavirus e il prezzo pagato è già molto alto. La Federazione degli ordini dei medici hanno comunicato, oggi, quattro nuovi decessi, tre dei quali sono appunto medici generici: Calogero Giabbarrasi di Caltanissetta, Renzo Granata di Alessandria e Ivan Mauri di Lecco. Il quarto medico deceduto oggi è Ivano Garzena, odontoiatra di Torino. Sale così a 29 il numero dei decessi dall'inizio dell'epidemia e ad essere più esposti sono proprio i medici di famiglia. I dati diramati dalla Federazione sono sintomatici di una situazione difficile: il 50 per cento dei deceduti era, infatti, un medico di base.
Intanto, questa mattina il Capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, ha accusato sintomi febbrili e a scopo precauzionale ha lasciato la sede del Dipartimento. Proprio per questo motivo, la Protezione civile ha comunicato che, a partire da oggi e fino a data da destinarsi, la quotidiana conferenza stampa sull'emergenza coronavirus delle 18 è sospesa. La Prociv, comunque, continuerà a garantire la massima operatività e, anche tramite l’ufficio stampa, a diffondere le informazioni disponibili sull'emergenza attraverso un comunicato alle 18.
Domenica scorsa, ricordiamo 12 dipendenti del Dipartimento della Protezione civile sono risultati positivi al coronavirus. Ne aveva data notizia lo stesso Angelo Borrelli informando tutto il personale in servizio. «Immediatamente dopo aver ricevuto la notizia del primo caso positivo - si legge in una nota -, il Dipartimento ha predisposto controlli sul personale considerato tra i contatti stretti del dipendente positivo. Da questo screening risultano, purtroppo, altri undici positivi. Il capo del Dipartimento è negativo al tampone».