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Emozioni forti, dolore e un vuoto che non si riesce a colmare. Sono questi gli animi delle sorelle di Antonella Lettieri, la donna di Cirò Marina uccisa barbaramente un anno fa per mano di un uomo, Salvatore Fuscaldo. Dietro questo ennesimo femminicidio, ci sarebbe una relazione che i due avevano; lui si sarebbe sentito “ricattato” da lei e temeva che questa storia potesse uscire allo scoperto, con tutte le conseguenze che avrebbe portato. Per eliminare tutto ciò, ha pensato di ucciderla a coltellate, proprio nel giorno in cui si festeggiano le donne. A gennaio, Fuscaldo è stato condannato in primo grado a 30 anni dal Tribunale di Crotone, nonostante avesse anche chiesto perdono alla famiglia per quanto commesso. Riecheggiano ancora le urla delle sorelle nel Palazzo di Giustizia pitagorico per questo crimine così efferato nei confronti di Antonella.
Oggi rimangono le lacrime e l'assenza di quella persona nella vita di tutti. Ad un anno di distanza, Cirò Marina ha voluto ricordare questa sua figlia, organizzando alcuni momenti celebrativi, come un convegno contro la violenza sulle donne organizzato dalla Cisl regionale, una santa messa, e la posa di un albero, affinchè non accadano più certe storie di amore malato. «E' una giornata triste perchè mai avrei pensato che potesse succedere una cosa del genere – ha dichiarato Silvia Lettieri – Antonella ci manca tantissimo tutti i giorni, manca lei in carne ed ossa, la sua voce, il suo sorriso. Cerco di ricordarmela in tutti i modi e faccio finta che esista ancora al mio fianco».
Al tempo stesso c'è anche la forza di ripartire e dare giustizia alle donne poiché ogni giorno succedono tante tragedie che le riguardano; secondo i familiari di Antonella Lettieri, non esiste un punizione severa per chi commette crimini del genere e non c'è tutela per le donne. Un messaggio che hanno voluto lanciare alle donne di domani è quello di «parlare con la famiglia se qualcuno fa abusi o violenze – ha dichiarato Silvia Lettieri – perchè loro vi possono sostenere. La vergogna non siete voi, ma chi commette l'atto. La donna non è proprietà di nessuno, la vita è sacra, un dono che Dio ci ha dato, e quindi nessuno si può permettere di toglierla».