«Maggiore attenzione per il Tribunale di Catanzaro». L’ultimo appello lanciato dal presidente nel giorno in cui Rodolfo Palermo “lascia l’ufficio e l’attività di magistrato”. Per quasi cinque anni ha retto il tribunale distrettuale di Catanzaro, insediatosi l’8 giugno del 2020, oggi lascia l’incarico per sopraggiunti limiti d’età. 

«Questi cinque anni trascorsi a Catanzaro sono stati davvero entusiasmanti» ha ricordato il magistrato incontrando colleghi in una cerimonia tenuta questa mattina nel palazzo di giustizia. «Ritengo i risultati raggiunti soddisfacenti» ha aggiunto. «Lascio l’incarico perché non posso proseguirlo, nella consapevolezza di aver fatto il mio dovere, di avere servito l’amministrazione giudiziaria. Qui lascio tanti amici».

Per quel che riguarda l’attività svolta a Catanzaro ha aggiunto: «Lascio un tribunale in questo preciso momento con qualche difficoltà a causa della carenza degli organici, soprattutto dei magistrati ma un grande tribunale. Coloro che prestano la loro attività in questo ufficio hanno sempre agito con slancio, dedizione, capacità e professionalità».

«Un ufficio dalle grandi potenzialità – ha aggiunto – purtroppo le risorse in alcuni momenti vengono meno però so che verranno rimpiazzate a fine anno. Ciò porterà nuova luce e nuovo fulgore per questo tribunale».

L’ex presidente ha quindi sottolineato come «il tribunale di Catanzaro è stato sottovalutato per organici e dimensione nonostante abbia competenza su circa tre quarti della Calabria e ha competenze esclusive.

Nonostante ciò ci sono delle anomalie, ovvero la pianta organica dei magistrati è inferiore al numero di tutti i magistrati del distretto. Ci sono 83 magistrati delle Procure e 54 magistrati al Tribunale. È una situazione che non si riscontra in nessun’altra sede del sud Italia, né in Calabria nè in Sicilia. Quindi ai rappresentanti delle istituzioni e rappresentanti politici chiedo maggiore attenzione» ha concluso.