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«Ma è uguale!». Questo hanno esclamato in molti quando hanno visto una delle foto in circolazione del nuovo teatro di Locri, inaugurato ieri dopo un’attesa di oltre 10 anni e una spesa complessiva di circa un milione e mezzo di euro, per una capienza di circa 350 posti. A sembrare “uguale” è la chiesa di Dio Padre Misericordioso, che si trova nel quartiere Alessandrino, a Roma. Fu realizzata in vista del Giubileo del 2000 da un famosissimo architetto statunitense, Richard Meier, quello che, per intenderci, ha progettato anche il Museo di arte contemporanea di Barcellona, il Getty Museum di Los Angeles e il complesso dell’Ara Pacis, nella Capitale.
L’altro edificio, il teatro di Locri, è stato realizzato invece su un disegno dell’architetto Marcello Mazza, di Cosenza, dove è anche segretario del suo Ordine. Due professionisti separati letteralmente da un oceano, quello Atlantico, ma incredibilmente simili nelle intuizioni architettoniche. Almeno così pare.
La vela di cemento che cinge con la sua curvatura il corpo centrale dell’edificio, squadrato e trasparente, la dominanza del bianco, sono tutti tratti architettonici distintivi di Meier, che è una vera e propria archistar a livello mondiale.
Niente di male, dunque, se per il teatro di Locri si sono ispirati alla sua opera, ma a guardare le due foto appaiate sembra che si sia andati un po’ oltre la semplice ispirazione. Sebbene basti girare l’angolo del teatro per rendersi conto che gli edifici sono molto diversi, anche in termini di cubature.
Resta intatta, però, la soddisfazione della città di Locri che, dopo tanti anni, ha finalmente il suo piccolo teatro. E fa niente se assomiglia a una chiesa famosa.
Enrico De Girolamo