La consigliera regionale del Lazio e componente della segreteria nazionale è intervenuta all'incontro con Mimmo Lucano e ha fatto autocritica a nome di Elly Schlein, bocciando la linea Minniti
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Una vera e propria inversione a “U”. È quello che sembra voler fare il Pd sul delicatissimo tema dell’immigrazione. La conferma è arrivata domenica da Riace. Nella piazzetta del villaggio globale alcune centinaia di persone si sono ritrovate, chiamate da Mimmo Lucano, per discutere intorno all’assoluzione di Mimmo “U curdu” e per riflettere sull’immigrazione e dell’accoglienza. All’incontro erano presenti padre Alex Zanotelli, Luigi De Magistris, Mario Oliverio e la componente della segreteria nazionale del Pd, Marta Bonafoni.
Proprio l’intervento di quest’ultima è stato particolarmente significativo anche perché ha parlato a nome della segretaria («porto l'abbraccio di Elly Schlein», ha detto la consigliere regionale del Lazio). Gli esordi non sono stati positivi: la Bonafoni al suo arrivo è stata contestata da un gruppo di persone che lamentavano la “distrazione” del Pd sulla vicenda giudiziaria che ha travolto Lucano.
Lei nel suo intervento è andata oltre. Si è lanciata in una autocritica, rivolta ovviamente al Pd, su come il partito ha interpretato la tematica dell’immigrazione che ha finito anche per travolgere la vicenda Riace. «Siamo perfettamente consapevoli - ha sostenuto Bonafoni - che il terreno che ha provocato quel processo è un terreno che noi stessi abbiamo annaffiato. Non è un terreno che non ci riguarda. Siamo stati noi a scambiare la solidarietà con la sicurezza. Siamo stati noi a scambiare le persone per numeri. Siamo stati noi ad avallare e volere gli accordi con la guardia costiera libica». Un chiaro riferimento quindi alle politiche messe in campo da Marco Minniti e che hanno trovato un prosieguo con questo Governo con il fumoso “Piano Mattei” di Giorgia Meloni e i finanziamenti che il presidente della Tunisia, Kais Saied, ha poi sdegnosamente restituito all’Europa.
Ancora la Bonafoni ha ricordato che «siamo stati noi, per troppi anni, a non cambiare una legge che ancora si chiama Bossi-Fini e che, per tanti anni, ha visto anche il Partito democratico al governo. Per la verità non da solo, con tutto il centrosinistra. Siamo qui per dire che vogliamo cambiare - ha detto ancora la componente della segreteria nazionale del Pd - a partire dal modello Riace e a partire dall’abbraccio che oggi abbiamo portato a Mimmo Lucano».
Il punto politico del discorso di Bonafoni è proprio qui. «Sono qua per dire che è vero che da Riace è arrivato un messaggio potente anche a Roma. C'è bisogno di una nuova alleanza proprio oggi che ci governano, in Italia, queste destre che scrivono parole drammatiche e narrative devastanti sull'immigrazione. Siamo a un passo dalle elezioni europee e queste destre in Europa potrebbero scrivere pagine ancora peggiori. Noi ci dobbiamo battere a partire dal modello di Riace per scrivere pagine diverse». Come ha sintetizzato bene Mimmo Lucano «la mia Riace, la loro Cutro» ovvero la necessità di aprire un dibattito su come affrontare i flussi migratori che il Governo in campagna elettorale aveva detto di voler stroncare e invece oggi stanno conoscendo numeri da record.
Bisogna vedere se davvero il Pd avvierà un nuovo corso sull’immigrazione e se si aprirà un dibattito a livello nazionale. La Bonafoni ha provato a rilanciare la discussione con un post sulla sua pagina Facebook in cui ha riassunto il suo intervento in quel di Riace e che ha scatenato diversi commenti. «La Calabria con Riace si presenta all’Europa con una valida soluzione al problema dell’immigrazione. Perché non deve essere il più grande partito della Sinistra italiana ad assumerla e farsene promotore? Spero davvero che il Pd possa imboccare la strada giusta per ricostruire quel rapporto interrotto con la società», ha scritto ad esempio Adriana Toman.
La Calabria quindi come modello di accoglienza da esportare per dare una doppia risposta alla domanda di protezione di chi sbarca sulle nostre coste e per frenare lo spopolamento delle aree interne. Una linea politica da seguire, al di là delle ipotetiche candidature di Mimmo Lucano.