«Lavoreremo per strutturare al meglio l’accoglienza, più sarà capillare meglio è». Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in visita questa mattina alla tensostruttura allestita al porto di Roccella Jonica per l’accoglienza ai migranti prima di andare ad Africo dove sarà inaugurata la nuova caserma dei carabinieri.

Lo scalo roccellese negli ultimi mesi è stato messo sotto pressione dai numerosi soccorsi ai profughi in fuga da situazioni difficili nei loro paesi d’origine. Nel 2023 sono stati 14 gli sbarchi registrati nel solo porto di Roccella, per un totale di circa duemila migranti salvati. L’anno scorso, sempre nello scalo portuale reggino, gli sbarchi di migranti erano stati ben 87 per un totale di oltre settemila profughi.

Accompagnato dal sottosegretario agli Interni Wanda Ferro, il ministro ha poi incontrato una delegazione di sindaci della Locride, impegnati sul tema dei migranti. «Faccio un plauso alle istituzioni locali che nel segno della solidarietà e dell’umanità stanno collaborando in maniera encomiabile in tutta la Calabria per un problema molto complicato», ha rimarcato Piantedosi.

«Abbiamo mantenuto la promessa che avevamo preso con il prefetto Valenti tempo fa proprio qui a Roccella – ha affermato il sottosegretario Ferro - C’è la volontà di interfacciarsi con il Comune di Roccella rispetto a quello che sarà un ulteriore hotspot che dovrà essere un cuscinetto sullo svuotamento di alcune strutture e la possibilità di accogliere numeri di migranti in aumento. Il Governo ha le idee chiare e ha in mente norme strutturali che possa far sì che il flusso vada a diminuire».

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«Il ministro è venuto per conoscere le difficoltà e testimoniare la vicinanza per il lavoro svolto fino ad oggi – ha dichiarato poi il primo cittadino roccellese Vittorio Zito - Raddoppio della tensostruttura? Sì, ci sarà un secondo modulo per raddoppiare la capacità, già ampiamente superata in passato. Si tratta sempre di sistemazioni provvisorie, non idonee per una permanenza di oltre 4 giorni. Con i sindaci abbiamo chiesto di rafforzare il sistema di prima accoglienza. La mia proposta è quella di pensare una struttura cuscinetto tra la prima accoglienza e il lavoro che si fa nei porti. Quello che si fa a Roccella può essere replicato in altri posti dove si verificano sbarchi».