VIDEO-NOMI | Sono complessivamente 66 le persone coinvolte nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Catania. Nove le persone interdette dal servizio. Un sistema che il procuratore di Catania non ha esitato a definire «squallido»
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Ci sono anche due professori dell’Università Magna Grecia di Catanzaro tra i 66 indagati dell’inchiesta denominata Università bandita che ha portato alla luce un giro di concorsi truccati e pianificati ad hoc attorno a quello che sarebbe dovuto risultare il vincitore. Si tratta dei docenti Enzo D’Agata, Paolo Navalesi e Stefano De Francisci. Sotto la lente degli inquirenti coordinati dalla Procura di Catania 27 concorsi compressivamente. Nel dettaglio 27 posti per professore ordinario, 4 per professore associato e 6 per ricercatore.
40 docenti coinvolti e 14 atenei
Sono 40 i docenti coinvolti e 14 gli atenei delle Università di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona. Il rettore dell'università di Catania, Francesco Basile, e l'ex rettore Giacomo Pignataro sono tra gli indagati: per loro è stata disposta la sospensione dal servizio. Gli altri indagati sono il prorettore Giancarlo Magnano di San Lio, l'ex Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Giuseppe Barone, il Direttore del Dipartimento di Economia e Impresa Michela Maria Bernadetta Cavallaro, il direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche Filippo Drago, il direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica Giovanni Gallo, il direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali Carmelo Giovanni Monaco, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Roberto Pennisi, il presidente del coordinamento della Facoltà di Medicina Giuseppe Sessa. Sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere e, a vario titolo, di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione per l'esercizio della funzione, induzione indebita a fare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimenti di scelta del contraente, abuso d'ufficio e truffa aggravata.
Un codice di comportamento sommerso
Esisteva un vero e proprio "codice di comportamento sommerso" operante in ambito universitario secondo il quale gli esiti dei concorsi devono essere predeterminati dai docenti interessati. L'operazione è stata illustrata questa mattina durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro. Le indagini hanno accertato come nessuno spazio doveva essere lasciato a selezioni meritocratiche e nessun ricorso amministrativo poteva essere presentato contro le decisioni degli organi statutari. Secondo quanto accertato, inoltre, le regole del codice avevano un preciso apparato sanzionatorio e le violazioni erano punite con ritardi nella progressione in carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva del proprio curriculum scientifico.
«Un sistema squallido»
«Un sistema squallido. Provo molta tristezza». Così il procuratore di Catania nel corso della conferenza stampa che ha aggiunto: «Si è usata la parola, da parte di qualcuno, non da parte mia, di 'metodi paramafiosi. Parto dal principio che se tutto è mafia, nulla è mafia. Io uso la parola mafia per sistemi effettivamente mafiosi. Però questi sono sistemi criminali ed anche i sistemi criminali organizzati non mafiosi posso produrre effetti devastanti. I fatti - ha aggiunto - sono estremamente gravi e certamente non fanno onore a persone che certamente dovrebbero appartenere al mondo della cultura, cultura che non può soffrire l'adozione di sistemi clientelari e non basati sul merito per potersi perpetuare. Una cultura che si basa su questi sistemi è una cultura destinata a rimanere sterile e a perseguire più esigenze clientelari che non esigenze di progresso e di sviluppo della nostra società. L'indagine ha consentito di svelare un sistema di nefandezze che purtroppo macchia in maniera veramente pesante il nostro Ateneo perché purtroppo coinvolge tutti i personaggi di maggiore responsabilità al suo interno» - ha affermato ancora il procuratore della Repubblica.
Gli indagati
Salvatore Cesare Amato (Unict), Massimo Antonelli (UniRoma), Marinella Astuto (Unict), Pietro Baglioni (UniFirenze), Laura Ballerini (Sissa Trieste), Antonio Barone (Unict), Giuseppe Barone (Unict), Francesco Basile (rettore Unict), Alberto Bianchi (Unict), Antonio Giuseppe Biondi (Unict), Paolo Cavallari (UniMilano), Michela Maria Bernadette Cavallaro (UniCt), Giovanna Gigliano (UniNapoli), Umberto Cillo (UniPd), Giorgio Conti (La Cattolica Roma), Agostino Cortesi (UniVe), Velia Maria D’Agata (Unict), Enzo D’Agata, Stefano De Francisci (UniCz), Francesco Saverio De Ponte (UniMessina), Santo Di Nuovo (Unict), Francesco Di Raimondo (Unict), marcello Angelo Alfredo Donati (Unict), Filippo Drago (Unict), Alessia Facineroso (Unict), Santi Fedele (UniMessina), Enrico Foti (Unict), Giovanni Gallo (Unict), Anna Garozzo (Unict), Eugenio Gaudio (UniRoma La Sapienza), Maria Giordano (Unict), Sebastiano Angelo Granata (Unict), Salvatore Giovanni Gruttadauria (Unict), Calogero Guccio (Unict), Alfredo Guglielmi (UniVr), Giuseppina La Vecchia (UniChieti-Pescara), Giampiero Leanza (Unict), Massimo Libra (Unict), Giancarlo Magnano di San Lio (Prorettore Unict), Luigi Vincenzo Mancini (UniRoma La Sapienza), Claudio Marchetti (UniBologna), Massimo Mattei (UniRomaTre), Paolo Mazzoleni (Unict), carmelo Giovanni Monaco (Unict), Maura Monduzzi (UniCagliari), Marco Montorsi (Rettore Humanitas Rozzano), Giuseppe Mulone (Unict), Paolo Navalesi (UniCz), Matteo Giovanni Negro (Unict), Ferdinando Nicoletti (Unict), karl Jurgen Oldhafer (Barmbek Asklepios Hospital Amburgo), Giuseppe Pappalardo (Unict), Pietro Pavone (Unict), Roberto Pennisi (Unict), Vincenzo Perciavalle (Unict), Giacomo Pignataro (Già rettore Unict), Giovanni Puglisi (Unict), Stefano Giovanni Puleo (Unict), Maria Alessandra Ragusa (Unict), Antonino Recca (già rettore Unict), Romilda Rizzo (Unict), Salvatore Saccone (Unict), Giovanna Schillaci (Unict), Giuseppe Sessa (Unict), Luca Vanella (Unict) e Giuseppe Vecchio (Unict).