Il Plenum di Palazzo dei Marescialli si spacca sul reclamo presentato dall'ex procuratore di Terni, originario della provincia di Cosenza
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di non costituirsi in giudizio nel ricorso presentato dall’ex procuratore di Terni Alberto Liguori, originario di San Demetrio Corone in provincia di Cosenza, al Tar del Lazio, competente per le delibere del Plenum.
La non costituzione in giudizio è arrivata al termine della votazione che ha visto equivalere i voti favorevoli (12) a quelli contrari (12). Quattro invece gli astenuti. Ai sensi dell'articolo 45, comma 8, è passata quindi la non costituzione in giudizio, sostenuta tra gli altri dai consiglieri calabresi Maria Vittoria Marchianò ed Ernesto Carbone.
Il caso | Chat con Palamara, il magistrato calabrese Liguori non è più il procuratore di Terni: la decisione del Csm
Nel corso del dibattito, presieduto dal vicepresidente Fabio Pinelli, i consiglieri di Palazzo dei Marescialli si sono spaccati, evidenziando come da un lato le argomentazioni utilizzate dal precedente Plenum, quello che aveva deciso per la non riconferma di Liguori, fossero corrette, limitatamente alle posizioni che sostenevano per la conferma del magistrato calabrese alla procura umbra, dall’altro che la costituzione del Csm nel giudizio amministrativo fosse giusta perché non era questa la sede per dibattere sulle validità o meno delle decisioni ottemperate nel mese di gennaio del 2023.
La vicenda di Liguori infatti aveva agitato il precedente Consiglio Superiore della Magistratura. L’ex giudice di Sorveglianza di Catanzaro era “incolpato” di aver fatto pressioni su Luca Palamara, all’epoca membro di Palazzo dei Marescialli, per la nomina di presidente della sezione penale del tribunale di Cosenza, dove concorrevano alcuni magistrati, tra i quali il giudice Paola Lucente, attuale presidente della Corte d’Assise di Cosenza, e Salvatore Carpino, attuale presidente della sezione penale del tribunale di Paola. Liguori premeva, da come si evince dalla chat con l'ex pm di Roma, per la Lucente ma alla fine l'assemblea plenaria scelse Carpino, poi perdente nel giudizio contro la collega Carmen Ciarcia, oggi presidente della sezione penale di Cosenza.
Giustizia | Incarichi al tribunale di Cosenza e le chat con Palamara, in bilico la posizione del magistrato calabrese Liguori
Secondo la maggioranza del Plenum, i comportamenti di Liguori sarebbero andati oltre i limiti ed è per questo che ne avevano chiesto la non riconferma, destinandolo quindi alla procura di Roma, sede precedente alla nomina di procuratore capo di Terni. Ora la sfida giudiziale continua, perché sarà il Tar ad esprimersi sul ricorso avanzato dal magistrato Alberto Liguori che potrebbe anche ritornare a Terni qualora i giudici amministrativi annullassero la delibera del Plenum.