La giovane di Taurianova fu trovata nel vano ascensore dell’ospedale di Venezia attinta da un colpo d’arma da fuoco alla testa
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Si aggiungono nuovi tasselli al puzzle sulla vicenda di Sissy Trovato Mazza, l’agente di custodia originaria di Taurianova che dal primo novembre 2016 si trova in stato di coma a causa delle conseguenze di un colpo di pistola esploso dalla sua arma di ordinanza. Una circostanza da subito apparsa anomala, sulle cui dinamiche si sta ancora cercando di far luce. Il tentato suicidio è un’ipotesi alla quale la famiglia non ha mai voluto dar credito. Sono molti, infatti, i punti oscuri della vicenda, di cui si è occupata anche la trasmissione di Raitre “Chi l’ha visto” nella puntata di mercoledì scorso.
Sissy, che si trovava all’ospedale civile di Venezia per sorvegliare una detenuta ricoverata, è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza che evidenziano come la donna sia a mani nude, poco tempo prima di entrare in ascensore. Un particolare che contrasta con la mancanza di sue impronte sulla pistola che ha sparato. Inoltre, le telecamere immortalano un uomo che, subito dopo il tragico evento, lascia il luogo abbassando la testa di fronte all’obiettivo. E ancora: la ferita alla testa non sarebbe stata analizzata dal medico legale nell’immediatezza dei fatti, ma circa un mese dopo, un lasso di tempo che potrebbe aver compromesso ipotetiche prove.
È su questi dati che si basa la tesi dell’avvocato Fabio Anselmo volta a scongiurare l’archiviazione del caso come tentato suicidio da parte della Procura.
Nei giorni scorsi il segretario generale del sindacato della Polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, aveva scritto anche al Presidente Mattarella per interessarlo del caso.