In occasione della sottoscrizione a Reggio del protocollo Liberi di scegliere, Francesco Samengo ha evidenziato gli enormi rischi che minacciano l’infanzia nel mondo
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«Il futuro dei nostri bambini è in pericolo, ma siamo ancora in tempo per porre dei rimedi e consegnare loro un mondo più giusto e di pace». In occasione della firma del protocollo d’intesa Liberi di scegliere, progetto finalizzato ad evitare un destino di criminalità e degrado umano ai ragazzi di famiglie mafiose, il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo, si è soffermato sulla condizione dei minori nel mondo, minacciati da pericoli che mettono a rischio il futuro stesso dell’Umanità.
«Povertà, cambiamento, climatico, guerre, migrazioni - ha detto -, sono solo alcune delle cause che oggi più che mai minano l’avvenire dei bambini, i più vulnerabili. Ogni giorno, 7.000 bambini muoiono nel primo mese di vita. Un bambino su 5 vive in un’area colpita da conflitti. A livello globale, quasi 1 su 10 lavora, in Africa 1 su 5. In Italia quasi 1,3 milioni di bambini e bambine vive in povertà assoluta, le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 725mila con un’incidenza nel sud del paese del 15,7%. Nel 2018 il 30,6% delle famiglie in Calabria era considerata a rischio povertà relativa».
Numeri drammatici che secondo Samengo offrono «la fotografia della condizione dell’infanzia oggi, anno in cui celebriamo i 30 anni dall’approvazione da parte delle Nazioni Unite della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato più ratificato al mondo».
Il presidente di Unicef Italia ha poi rimarcato il ruolo dell’organizzazione a tutela dell’infanzia delle Nazioni unite. «Noi dell’Unicef – ha sottolineato - lottiamo da decenni per difendere i diritti dei bambini a tutti i livelli: provinciale, regionale, nazionale e internazionale. Vogliamo essere presenti sempre, in tutte le situazioni da quelle più vicine alle più lontane. Proprio per questo, nel corso degli ultimi mesi, ho effettuato diversi incontri e promosso attività e azioni a favore dei diritti dei bambini, in particolare nei territori in cui le condizioni di povertà socio ambientale e educativa richiedono maggiore impegno e attenzione».
Un’attenzione dalla quale nasce anche il protocollo d’intesa Liberi di scegliere, «ideato - ha concluso - per aiutare e accogliere madri e minorenni che vogliano uscire dal circuito mafioso tramite la costruzione di percorsi individualizzati di recupero ed educazione alla legalità per i giovani e i giovanissimi coinvolti in provvedimenti giurisdizionali».