Cosimo Caridi a capo del settore Accreditamenti lascia in polemica con la dirigente generale che nei giorni scorsi aveva emanato un ordine di servizio che impone ai funzionari di “autocertificare” l’inattendibilità dei propri atti
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Le prime dimissioni sono arrivate sul tavolo del dirigente generale del dipartimento regionale Tutela della salute, Iole Fantozzi, che le ha accettate. A mettere nero su bianco che è venuto meno il vincolo di fiducia, è stato Cosimo Carmelo Caridi, che lascia così la guida del settore Autorizzazioni e Accreditamenti.
È la prima e più chiara conseguenza del terremoto scatenato recentemente dalla controversa direttiva impartita da Fantozzi ai suoi dirigenti (il dipartimento conta 13 settori di competenza, di cui 3 retti ad interim dalla stessa dirigente generale), obbligati ad autocertificare in ogni futuro decreto la potenziale inattendibilità degli atti che redigono, con l’obiettivo di sollevare da ogni eventuale futura conseguenza il loro capo.
La vicenda, rivelata alcuni giorni fa da LaC News24, è stata già duramente stigmatizzata dalla Cisal, che ha definito la richiesta di Fantozzi «delirante», perché «denigra» i dirigenti, costretti ad autocertificare in premessa l’inaffidabilità dei propri atti. «Chi invierebbe mai un decreto con quella dicitura con cui denuncia sé stesso di non essere attendibile?», si è chiesto il sindacato.
Le dimissioni di Caridi, dunque, vanno lette in quest’ottica. A nulla è servito il tentativo di Fantozzi di smorzare i toni della polemica interna, annunciando un incontro con i propri dirigenti in programma il 27 dicembre. Data forse considerata troppo lontana da Caridi, che ha preferito tagliare la testa al toro e dimettersi senza attendere una possibile marcia indietro della dirigente generale, alla quale la Cisal ha chiesto di annullare l’ordine di servizio e «chiedere scusa». Fantozzi, invece, ha già accettato le dimissioni di Caridi, confermando la volontà di tenere il punto.
Ora il rischio è che altri seguano l’esempio del responsabile del settore Accreditamenti, decidendo di lasciare il proprio incarico. A meno che nelle prossime ore la tensione non venga stemperata con un incontro ad hoc e magari un intervento diretto del presidente Roberto Occhiuto.