L'ex senatore Pietro Aiello lo querelò per diffamazione e il parlamentare Cinquestelle avrebbe manomesso la registrazione di una conferenza stampa per «trarre in inganno il giudice»
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Il gup del Tribunale di Lamezia Terme ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti del deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D'Ippolito, per il reato di frode processuale. Il parlamentare della Repubblica e avvocato, difeso da Silvia Gulisano, dovrà comparire il prossimo 26 maggio dinnanzi al Tribunale monocratico di Lamezia Terme per difendersi dall'accusa di aver manomesso, al fine di trarre in inganno il giudice, la trascrizione di una conferenza stampa durante la quale qualificava l'ex senatore Pietro Aiello come rinviato a giudizio.
L'accusa di diffamazione
Il riferimento è all'inchiesta Perseo che aveva in un primo tempo lambito il politico catanzarese poi assolto in tutti i gradi di giudizio (dal gup fino alla Corte di Cassazione) con la formula perché il fatto non sussiste. In conseguenza di quelle dichiarazioni l'ex senatore, assistito dall'avvocato Nunzio Raimondi, aveva querelato Giuseppe D'Ippolito per diffamazione. Nel corso del procedimento scaturito dalla querela - nell'udienza del 7 maggio 2018 - «produceva in propria difesa una registrazione della conferenza stampa del 14 aprile 2014 con la relativa trascrizione che, tuttavia, al fine di trarre in inganno il giudice aveva previamente manomesso eliminando la parte in cui qualificava il senatore Aiello come "rinviato a giudizio"».
Il rinvio a giudizio
Il parlamentare avrebbe depositato in udienza una registrazione della conferenza stampa manomessa per «trarre in inganno il giudice». Da questo primo procedimento se ne instaurava un secondo per il reato, appunto, di frode processuale. La pubblica accusa aveva chiesto il non luogo a procedere. Il gup ha invece disposto il rinvio a giudizio del parlamentare. L'ex senatore Pietro Aiello è stato, inoltre, individuato quale parte offesa. Il processo inizierà il prossimo maggio.