Mercoledì in Plenum la pratica della quinta commissione che in prima battuta si è spaccata sulla scelta dell'incarico direttivo di secondo grado. Ecco come si arriva al voto in Plenum
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Verrà nominato mercoledì prossimo il nuovo presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria. La pratica della quinta commissione è stata prevista dall'assemblea plenaria che avrà l'arduo compito di stabilire chi tra le magistrate Caterina Chiaravalloti e Olga Tarzia abbia i requisiti per guidare il Distretto Giudiziario della provincia di Reggio Calabria.
In commissione, il duello tra le togate è finito in parità. Tre voti per Caterina Chiaravalloti, originaria di Catanzaro, nonché figlia dell'ex presidente della Regione Calabria, e tre preferenze per Olga Tarzia, attuale presidente facente funzioni della Corte d'Appello di Reggio Calabria. Rispetto ad altre votazioni, in questo caso gli equilibri in Plenum, stante quanto avvenuto in V, sono diversi dal resto delle pratiche. I consiglieri laici e togati di centrodestra, Maria Luisa Mazzola (Magistratura Indipendente) e Daniela Bianchini, hanno votato per Caterina Chiaravalloti, a cui si è aggiunto anche il consigliere togato indipendente Andrea Mirenda. I consiglieri laici e togati della corrente associativa più vicina alla sinistra hanno espresso una preferenza per Tarzia. Vedi, Roberto D'Auria e Antonello Cosentino. Il relatore della proposta B è invece l'avvocato calabrese Ernesto Carbone, espressione di Italia viva, e notoriamente di area moderata liberale.
La carriera di Chiaravalloti
L'attuale presidente del tribunale di Latina è entrata in magistratura nel 1989. Il primo incarico è stato quello di pubblico ministero presso la procura di Catanzaro, ruolo che ha occupato dal 1990 al 2002, per poi passare alle funzioni di giudice fino al 2005 e in seguito di consigliere della Corte d'Appello di Catanzaro fino al 2009. Nel suo percorso anche una collocazione "fuori ruolo", essendo stata consulente giuridico presso il Ministero degli Affari esteri, per ritornare nell'organico della magistratura il 4 aprile 2013 con la nomina di presidente del tribunale di Castrovillari, nella fase in cui il Palazzo di Giustizia del Pollino fu accorpato a quello di Rossano. Infine, l'8 gennaio 2018, è stata incaricata di guidare il tribunale di Latina.
Il parere favorevole
Il 9 febbraio 2022, il Consiglio Giudiziario della Corte d'Appello di Roma, concludeva così su Caterina Chiaravalloti: «In considerazione delle ottime capacità organizzative e gestionali e dei notevoli risultati raggiunti nella direzione dell’ufficio e con particolare riferimento alla promozione dell’innovazione organizzativa e informatica, all’incremento della produttività e alla continuità del servizio assicurata pur nel difficile periodo dell’emergenza pandemica, in un contesto caratterizzato da continue scoperture di organico del personale magistratuale ed amministrativo si esprime parere favorevole alla conferma della dott.ssa Caterina Chiaravalloti nelle funzioni di presidente del Tribunale di Latina».
Il percorso di Tarzia
La magistrata Olga Tarzia ha fatto il suo ingresso nel mondo togato nel 1986, iniziando subito dalle funzioni giudicanti, prima come giudice del tribunale di Locri dal 1989 al 2000 e poi come presidente di sezione del tribunale di Locri. Nel 2009 il passaggio al tribunale di Reggio Calabria, sempre come presidente di sezione e dal 2018 ad oggi con l'incarico di presidente di sezione penale della Corte d'Appello di Reggio Calabria.
Le valutazioni del Csm
Approvando la pratica sul conseguimento della VII valutazione di professionalità, il Consiglio Superiore della Magistratura nel 2016, scriveva che "VII valutazione di professionalità, ove si legge che: «I provvedimenti redatti dalla dottoressa Tarzia si caratterizzano per chiarezza e complessità espositiva. In essi si affrontano, con puntualità di argomentazioni logiche e non comune capacità di discernimento giuridico, tutte le questioni attinenti la vicenda in trattazione. La dottoressa Tarzia si distingue per l'appassionata tendenza all'approfondimento. Ciò risulta sia dall'esame dei provvedimenti, sia dal rapporto del Capo dell'Ufficio. È costante l’approfondimento sul duplice versante giurisprudenziale e dottrinale, che concorre a determinare l'elevata qualità della risposta istituzionale assicurata ai complessi, endemici e gravi problemi posti dall'esercito delle funzioni di giudice dell'udienza e per le indagini preliminari in un territorio quale quello regino afflitto dalla presenza della 'ndrangheta». Nel 2023 si è espresso in maniera favorevole anche il Consiglio Giudiziario di Reggio Calabria.