La quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura "incorona" il procuratore Giovanni Bombardieri, attuale capo della Dda di Reggio Calabria, quale candidato più autorevole a guidare l'ufficio direttivo antimafia di Torino, dove la 'ndrangheta è molto forte, come dimostrano tante indagini condotte nel corso degli ultimi dieci anni. 

La pratica torinese infatti è stata discussa oggi a Palazzo Bachelet, dove i consiglieri togati e laici hanno convenuto come il magistrato reggino sia quello più idoneo a ricoprire un incarico così importante. Il Csm ha votato all'unanimità (assente alla seduta soltanto il consigliere togato Andrea Mirenda, indipendente).

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Giovanni Bombardieri ha battuto la concorrenza di magistrati autorevoli come Paolo Guido, il pm cosentino che ha interrotto la latitanza trentennale del defunto boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. A questo punto, si aprono i giochi per la procura di Reggio Calabria. Tuttavia, l'ultima parola per Bombardieri a Torino sarà quella del Plenum. Ma la partita è sostanzialmente chiusa.