Tribunale bruzio blindato ieri per l’attività istruttoria dei consiglieri sui rapporti tra i pm Cozzolino e Manzini. Poi nel capoluogo di regione la questione relativa alla pratica a tutela per Gratteri e i suoi colleghi
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Il Consiglio superiore della magistratura è sbarcato ieri in Calabria per dare il via a due istruttorie della prima commissione che riguardano in un caso la pratica a tutela aperta per tutelare il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e i suoi colleghi, dopo le polemiche con la Camera Penale di Catanzaro, sul “caso Pittelli”, nell’altro per verificare presunti problemi ambientali sulla questione relativa agli screzi tra il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino e l’allora procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, su un procedimento penale che riguardava la pubblica amministrazione. Caso che abbiamo trattato in un altro servizio, quando il Plenum aveva deciso di far tornare in prima commissione la richiesta di archiviazione del procedimento amministrativo nei confronti dei due magistrati.
Raffica di audizioni prima a Cosenza, dove l’aula 9 del Palazzo di Giustizia, è stata resa impermeabile dalla folta presenza delle forze dell’ordine che hanno circoscritto l’area, dove sfilavano i pm e giudici sentiti sullo scontro Cozzolino-Manzini. Pochi minuti di “interrogatorio” senza apprendere fatti nuovi che motiverebbero una richiesta di trasferimento da parte di Cozzolino che, dalla sua, aveva (e ha) dei provvedimenti di archiviazione, in merito alla stessa vicenda, emessi dalla procura generale della Corte di Cassazione. Inoltre i fatti sono così datati che le tensioni dell’epoca ormai sono solo un lontano ricordo. Ogni magistrato mediamente è stato sentito per 5-6 minuti.
La prima commissione, poi, si è spostata a Catanzaro, dove il Csm ha voluto far sentire la propria vicinanza alla procura guidata dal procuratore Gratteri, recentemente finito nel mirino della criminalità organizzata che, secondo un rapporto dei servizi segreti di un Paese sudamericano, avrebbe programmato un attentato contro il magistrato di Gerace.
Il tema trattato, però, si riferiva alla richiesta avanzata dai consiglieri togati di AreaDg, che ritenevano doveroso manifestare la propria solidarietà nei confronti dei magistrati criticati dai penalisti catanzaresi, i quali si erano lamentati del fatto che per fissare un appello cautelare il Riesame di Catanzaro ci metteva mesi, mentre quello proposto dalla Dda di Catanzaro contro Pittelli, era stato calendarizzato in poche settimane. Da qui la nota dei consiglieri del Csm per tutelare l’indipendenza e la serenità dei colleghi impegnati a Catanzaro. Notizia che il nostro network aveva anticipato nella scorsa settimana, parlando anche del futuro di Gratteri, sempre più orientato a candidarsi per il Consiglio Superiore della Magistratura, e qualora non fosse eletto, prenderebbe in esame la procura di Napoli, su cui puntano anche Michele Prestipino e Leonardo De Castris, oltre ad alcuni procuratori aggiunti già in servizio nell’ufficio inquirente più grande d’Italia.