Nel Reggino dieci persone denunciate per truffa. Il virus ha modificato molte delle nostre abitudini quotidiane. Non sembrano cambiare, però, almeno all’apparenza, le consuetudini criminali dei truffatori, che approfittano soprattutto di questo momento storico per facili guadagni, ottenuti spesso al telefono o davanti alla  tastiera di un computer, ai danni di alcuni, tra noi, colpevoli solo di essersi fidati un po’ troppo del prossimo.

 

È per questo che la Compagnia Carabinieri di Bianco sta seguendo attentamente il fenomeno delle truffe, in particolare negli ultimi due mesi. E i risultati non si sono fatti attendere: sette le truffe scoperte e dieci i denunciati, spesso originari di altre regioni d’Italia. Le vittime, che nella maggior parte dei casi in questione hanno una età superiore ai 50 anni, sono tutte della Locride, provenienti dai Comuni di Bianco e San Luca. La dinamica sembra quasi sempre la stessa: l’ignara vittima ha la possibilità di fare un acquisto (ad esempio un’auto usata, un mini escavatore, un ciclomotore elettrico) ad un prezzo vantaggioso – magari attraverso le piattaforme di vendita online – e, pur di sfruttare l’occasione, anticipa al venditore un acconto. Quest’ultimo, però, una volta ricevuti i soldi, non solo non completa alcuna vendita, ma si rende anche irreperibile.

 

Le indagini dei Carabinieri sono state possibili grazie  al coraggio e alla prontezza delle vittime, che non hanno avuto difficoltà a denunciare tempestivamente la truffa subita. Ad accoglierli, nelle caserme di Bianco e San Luca, benché coperti da mascherine e guanti, sempre gli stessi militari. I quali, poco dopo, con indagini lampo, sono riusciti a risalire ai responsabili.