Lo scrive in una nota il legale difensore degli operatori sociosanitari: «Da mesi invocano un incontro con i vertici regionali ma senza alcun esito»
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«Gli idonei operatori sociosanitari della graduatoria di Cosenza da tempo stanno conducendo una battaglia di legalità al fine di veder riconosciuto il loro diritto ad essere chiamati al lavoro dalle varie amministrazioni sanitarie regionali. Proprio in un momento in cui si afferma esserci una grave carenza di personale però, non si comprende il motivo, poi ci si dimentica sempre della graduatoria di Cosenza che scaturisce da regolare concorso pubblico».
Lo scrive in una nota l'avvocato Luigi Ciambrone che rappresenta gli operatori sociosanitari: «In data 27 luglio 2022 il Tar Calabria, in sede cautelare, in merito al suddetto ricorso per cui è causa, con ordinanza respingeva la domanda cautelare e revocava il giusto decreto presidenziale che, correttamente, individuava dei punti meritevoli di sospensiva. Gli oss di Cosenza ricorrenti hanno deciso di interporre appello cautelare al Consiglio di Stato attraverso, sempre, il patrocinio dello studio legale Ciambrone-Mascaro & partner.
Il comitato degli idonei oss della graduatoria cosentina si è affidato ad un collegio defensionale composto anche dall’avvocato Danilo Granata, del foro di Cosenza, e dell’avvocato Marco Croce del foro di Roma che segue le vicende inerenti un esposto già presentato al ministero della Salute. In data di ieri è stato notificato, al Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria; alla la Regione Calabria; all’Asp di Crotone e Reggio Calabria; all’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro; e ad altri, l’atto d’impugnazione dell’ordinanza del Tar Calabria che aveva rigettato le richieste dei ricorrenti.
In data di oggi il presidente del Consiglio di Stato, ha accolto la richiesta di sospensione degli appellanti oss di Cosenza con decreto monocratico così decidendo: «I suddetti provvedimenti amministrativi in relazione al modus operandi delle resistenti, le quali, non utilizzando la graduatoria del vigente concorso pubblico, per titoli ed esami, per 24 posti di oss, tempo indeterminato dell'Ao di Cosenza, attivavano nuove selezioni, immotivatamente, con evidente scopo elusivo del dettato legislativo».
E ancora: «Considerato che l’interesse cautelare degli appellanti può essere soddisfatto obbligando l’amministrazione che intenda procedere - nel periodo che intercorre fra la data odierna e quella di celebrazione della camera di consiglio - ad assunzioni che incidano sulla posizione giuridica degli stessi ad adottare misure amministrative o contrattuali (come ad esempio: clausole di riserva o condizionali) che tutelino i ricorrenti in ipotesi di eventuale esito vittorioso della fase cautelare collegiale per cui si fissa la camera di consiglio del 13 ottobre 2022.
Quindi il Tar Calabria, anche in relazione al fumus, aveva tenuto conto che nel caso che ci occupa che tutte le violazioni indicate nei motivi di prime cure sono supportate da elementi di fatto presenti nel ricorso originario. Gli appellanti hanno chiesto al Consiglio di Stato adito, al di là della concessione o meno dell’invocata sospensiva, di voler mettere un po’ di ordine nella materia in esame e chiarire le idee alla Regione Calabria e alle sue amministrazioni sanitarie regionali su cosa prevede la legge e il comportamento da tenere in casi del genere ed oggi portati all’attenzione dei giudici di Palazzo Spada.
Si è chiesto ai giudici del Consiglio di Stato, con appositi motivi indicati nell’atto di appello, di voler dire alle amministrazioni sanitarie regionali che devono utilizzare la graduatoria di Cosenza che non devono, per come erroneamente fatto, procedere a nuovi avvisi oppure riesumare altri avvisi già approvati ma, addirittura, successivi alla delibera di approvazione della graduatoria di Cosenza.
Da segnalare, infine, che il comitato degli oss di Cosenza è da mesi e mesi che chiede un incontro con i vertici regionali ma, sino ad oggi, vox clamantis in deserto! Ci si augura che questa decisione, interlocutoria, resa oggi a favore degli Oss di Cosenza possa rendere più disponibili all’ascolto la presidenza della Regione Calabria e chi ha in mani le sorti della nostra sanità regionale. Ovviamente gli Oss continueranno nella loro battaglia di legalità, a testa alta e schiena dritta, ma si augurano, ovviamente, che la chiamata in servizio possa poi far cessare la materia del contendere. Si tratta di madri e padri di famiglia che rivendicano il diritto ad essere assunti in base alla graduatoria vigente e scaturente da regolare concorso. Diversamente si andrà sino in fondo e sino alle sentenze di merito».