Sta lottando in ospedale tra la vita e la morte dopo essere stata ferita con un colpo di pistola dal fidanzato. La donna, 36 anni, di origini colombiane, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico all’addome, dove è stata colpita da un proiettile calibro 9. Il dramma si è consumato ieri a Legnano, nel Milanese. A sottrarla alla furia omicida del compagno un 28enne di Serra San Bruno, Antonio Franzè, residente nella città lombarda da qualche tempo per motivi di lavoro.

L’uomo, che abita nella stessa palazzina, ha sentito le urla mentre si preparava per andare al lavoro. «La vicina di casa era uscita sul balcone e si è quasi lanciata così io l’ho presa, mentre lui stava sparando – racconta -.  Prima mi aveva puntato la pistola alla testa. Sono andato via subito per chiamare i carabinieri. Poi mentre ero sul balcone ad aspettarli, ho visto la ragazza lanciarsi dal terzo piano e l’ho presa portandola in casa. Ma mentre lo facevo, il compagno si è sporto e ha sparato due colpi di pistola e uno l’ha presa alla pancia».

L’aggressore, un uomo di 42 anni, Sami Habib Quizena Garcia, ha poi puntato l’arma contro se stesso suicidandosi.

In base alle prime ricostruzioni gli spari sarebbero stati esplosi al culmine di una lite violenta tra i due, ospiti da qualche mese della sorella di lei. La pistola, trovata all’interno dell’abitazione, sarebbe di proprietà del marito che lavora come guardia giurata. Il 42enne l’ha impugnata mentre la donna cercava di mettersi in salvo prima rifugiandosi nell’appartamento vicino di una coppia di anziani, per i quali lavora come badante, poi, dopo essere stata raggiunta dall’uomo, calandosi dal balcone al piano inferiore.

Da qui l’eroico salvataggio dell’operaio calabrese che l’ha afferrata al volo rischiando a sua volta di essere ferito dai colpi sparati da Quizena Garcia prima di farla finita.

Ad Antonio Franzè sono arrivati anche i ringraziamenti del sindaco di San Giorgio Claudio Ruggeri: «Una giovane donna lotta per la vita, ma quando starà megliopotrà ringraziare un uomo che abita sotto di lei e che non si è tirato indietro di fronte alla necessità di aiutare qualcuno. Facendolo ha messo a repentaglio la propria vita». 

Il maggiore Laghezza, comandante della compagnia di carabinieri di Legnano, ha sottolineato che il gesto di 28enne calabrese (che lavora come operaio nel vicino comune di Castano Primo) è stato eroico. Anche il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, si è complimentato con Franzè appena appresa la notizia, mentre la moglie del 28enne ha affermato: «Antonio mi ha detto che era successo un casino nel palazzo e di non venire a casa con la bambina, tutto qui. I vicini? Non li conoscevo, erano ospiti quai da qualche mese ma si vedevano poco. Liti? Io prima non ne avevo mai sentite».