L’associazione dei consumatori ha chiesto di rinviare l’inizio delle lezioni se prima non verranno effettuate le verifiche antisismiche. Su 2.408 edifici scolastici solamente 382 avrebbero le certificazioni necessarie
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Non solo i ponti. Il crollo del viadotto Morandi a Genova ha aperto un filone riguardante tutte le infrastrutture della penisola che necessiterebbero di manutenzione e messa in sicurezza per garantire l’incolumità di chi ne usufruisce. Fra i vari appelli succedutisi dopo la tragedia, spunta quello del Codacons che, tramite il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto, punta i riflettori sulle scuole calabresi.
«Il Codacons si rivolge ai Prefetti – scrive in una nota - per differire l'inizio delle attività didattiche fino a quando non siano state effettuate, in ogni edificio scolastico calabrese, tutte le verifiche tecniche atte a certificare la possibilità o meno che l'immobile possa essere utilizzabile sul fronte della vulnerabilità sismica. Da anni ripetiamo, inascoltati, che si tratta di una vera e propria emergenza: 9 scuole su 10 non sarebbero agibili».
L’associazione di consumatori avrebbe chiesto «all’Ufficio scolastico regionale, nonché ai Comuni ed alle Province calabresi di rendere pubblici gli obbligatori certificati di rispondenza alla normativa antisismica (ai sensi dell’art. 28 Legge 64/1974 e dei certificati di agibilità, previsti dall’art. 24 del Testo Unico dell’Edilizia)».
«La fotografia dell’edilizia scolastica calabrese – continua Di Lieto – è sconfortante. Se una scuola non è in possesso del certificato di agibilità, vuol dire che a tutti gli effetti di legge non è agibile, pertanto andrebbe chiusa per tutelare alunni, insegnanti e personale scolastico».
Secondo Di Lieto, in Calabria «la situazione è allarmante. Attualmente, infatti, risultano censiti 2.408 edifici scolastici, ma soltanto di 1909 si hanno a disposizione i dati. Solo 832 edifici sono in possesso del certificato di collaudo statico e solamente 382 hanno ottenuto il certificato di agibilità. Praticamente l’85% delle scuole calabresi potrebbe non essere agibile».
Numeri preoccupanti, che spingono il Codacons a chiedere «un censimento dell’edilizia scolastica per quanto attiene sicurezza ed agibilità degli edifici ed intervenire immediatamente, prima che sia troppo tardi. Dal punto di vista giuridico – prosegue -, la responsabilità è in capo al dirigente scolastico, anche se in realtà la competenza (e la responsabilità) è degli Enti locali, che preferiscono ignorare il problema, sperando che non si verifichino crolli o terremoti».
Di Lieto ha rivendicato «il diritto di sapere se gli edifici in cui, per legge, siamo obbligati a mandare i nostri figli, siano a norma e, quindi, se lo Stato rispetta le norme vigenti. Da anni assistiamo a stucchevoli deroghe sulla pelle di bambini ed insegnanti. È arrivato il momento di dire basta. Del resto viene imposta la corsa alle vaccinazioni di massa per tutelare la salute dei bimbi, eppure ci si dimentica della salute dei bimbi quando li si obbliga a trascorrere ore ed ore in edifici pericolosi e non a norma. Probabilmente - conclude Di Lieto – la sicurezza dei bambini interessa solo a giorni alterni».