Il convegno è previsto per il 4 ottobre alle 15:30 nella biblioteca del Co. Il Centro intende intervenire nei casi in cui sono presenti abusi e possibili interferenze che potrebbero portare ad una possibile deriva dello Stato di diritto
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Il 4 ottobre 2024, alle ore 15.30, presso la biblioteca del Consiglio dell’Ordine di Vibo Valentia, ci sarà la presentazione del Centro studi giuridici “Giustizia&Giusta”, che si interesserà di tutte le problematiche di un certo rilievo che interessano il sistema giustizia e che, ultimamente, ha evidenziato una serie di pesanti criticità. Spesso si è assistito ad una invasione dei pm in settori che non potevano essere esaminati, valutati e verificati. Una violazione delle attribuzioni costituzionali che ha creato un vero conflitto che dovrà essere giudicato dalla Corte Costituzionale, per evitare abusi e possibili interferenze che potrebbero portare ad una possibile deriva dello Stato di diritto. Il Centro studi giuridici intende, pertanto, intervenire in situazioni del genere e porre rimedio, se possibile, nell’interesse della vera libertà di cittadini e della difesa dei diritti fondamentali della nostra Nazione.
Si valuterà, pertanto, il caso del processo Open Arms che tanto sta facendo discutere e che, comunque, presenta una serie di evidenti anomalie che vanno valutate serenamente al fine di comprendere quali possono essere i percorsi per evitare che accadano situazioni del genere.
La presentazione vedrà impegnati, dopo il saluto del presidente del consiglio dell’ordine, Francesco De Luca, il professore Luciano Maria Delfino, che interverrà in riferimento al settore amministrativo ed alla esistenza dei Decreti Sicurezza, l’avvocato Giovanni Marafioti, che evidenzierà la rilevanza o meno penale delle condotte, l’avvocato Vincenzo Barca, che rimarcherà l’unico intervento nei confronti del Ministro degli Interni del tempo, con omesso intervento da parte dei pm per i tanti casi similari, e infine l’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno, che, nel presentare il Centro Studi e le sue ragioni giuridiche, sottolineerà le palesi violazioni della Costituzione e l’esistente certo conflitto di attribuzioni.