Strappato dalla sua sede e trasferito accanto all’auto del sindaco di San Lucido, un cartello stradale di quelli che servono ad indicare la strada per il cimitero, è comparso a funestare la tranquillità del primo cittadino del borgo tirrenico, che se lo è ritrovato accanto all’auto parcheggiata sotto la centralissima chiesa dell’Annunziata.

Dopo la sequela di azioni criminose perpetrate ai danni di mezzi meccanici e spazi comuni, che si sperava fossero state fermate dall’ondata di misure cautelari emesse direttamente dalla DDA di Catanzaro, questa volta il tiro dei malintenzionati è stato indirizzato direttamente nei confronti di colui che in paese indossa la fascia tricolore, forse a testimonianza di un malcontento giunto a non sopportarne l’azione amministrativa.

Sull’accaduto tenteranno di far luce i Carabinieri della locale stazione, supportati dai colleghi della Compagnia di Paola, che insieme alla Procura hanno subito intuito la gravità dell’atto, avviando meticolose indagini al fine di scoprirne al più presto gli autori.

Con De Tommaso salgono quindi a tre i sindaci raggiunti da avvisaglie di tipo criminale, una sorte condivisa con Franco Candreva di Falconara Albanese (vittima del rogo ancora inspiegato della sua autovettura) e Giovanni Politano, primo cittadino paolano al quale è stato recapitato un biglietto di minacce. Il tutto a ridosso della più imponente operazione antimafia messa in campo recentemente sulla costa ponentina della provincia bruzia, un lembo di terra sul quale le cattive intenzioni non sembrano finire mai.

Ciononostante, già mercoledì – in occasione della commemorazione del giudice Paolo Borsellino – la comunità del tirreno e i sindaci del comprensorio, si ritroveranno proprio a San Lucido per ribadire la posizione assunta nei confronti delle consorterie criminali, un assetto intransigente che proprio nel municipio del borgo celebre per la sua rotonda sul mare, ha recentemente preso corpo con la stele dedicata ai magistrati che più di tutti incarnano i valori della lotta alla mafia.

Per l’occasione sono attese diverse decine di sindaci, chiamati a testimoniare legalità e rispetto delle istituzioni, pratiche che ancora sembrano aliene a quanti invece scelgono di delinquere a scapito delle comunità che fanno sempre più fatica a liberarsi dal giogo del malaffare.