A febbraio 2019 Luigi Incarnato, all’epoca commissario straordinario della Sorical, società risorse idriche calabresi, dovette indire una conferenza stampa per fermare le polemiche sempre più insistenti, sorte dopo una serie di notizie pubblicate da LaC News24, che puntavano il dito sulle decine di assunzioni operate da Sorical senza alcuna selezione pubblica.
«Credo che queste polemiche non facciamo un bene né alla Calabria né alla Sorical – disse Incarnato –. La Sorical è una società mista e non è tenuta a fare i concorsi perché la legge ci consente di fare i colloqui».

Le indagini della Finanza

Su questo stesso filone di inchiesta stavano indagando anche i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro. Le risultanze di queste indagini sono confluite in una corposa documentazione relativa a una chiusura indagini che coinvolge 31 persone, Incarnato compreso. Nessuna contestazione viene rivolta in merito alle assunzioni in Sorical ma agli atti dell’inchiesta sono stati depositati documenti che mettono in evidenza come in Sorical le acque (è il caso di dirlo) fossero quantomeno agitate. Emergono all’interno dell’amministrazione regionale dell’epoca. 

«Sorical era ed è una segreteria politica»

I militari che avevano come «bersaglio» delle loro indagini il super manager della Regione Domenico Maria Pallaria, hanno intercettato una conversazione nel corso della quale il socio privato di Sorical si mostrava «preoccupato delle inchieste giornalistiche uscite a febbraio 2019 in merito alle contrattualizzazioni di personale». «Nell’occasione – annotano gli investigatori -, Pallaria riferiva testualmente che “Sorical era ed è una segreteria politica”».

Gli investigatori elencano una serie di «elementi di criticità». Tra questi, il fatto che la Sorical stesse seguendo un iter di messa in liquidazione perché «gravata da una corposa massa debitoria» e «nell’ottica di renderla completamente pubblica previa acquisizione, da parte della Regione Calabria, mediante l’acquisto delle quote di partecipazione del socio privato».
Allo stesso tempo, però venivano eseguite «procedure di contrattualizzazione, in seno al citato soggetto giuridico, di esperti e consulenti esterni», e la stabilizzazione di «54 unità lavorative esterne nonostante la fase di liquidazione in cui versava la società sin dall’anno 2012».
Tra l’altro i finanzieri annotano l’«iter di affidamento di gare a società esterne per l’ingegnerizzazione della rete idrica regionale» e, soprattutto, «procedure di avvio “operativo” dell’Autorità Idrica Calabrese (AIC) - di cui Pallaria è stato, dal 18.05.2017 al 28.12.2020, commissario straordinario - quale “ente pubblico di governo dell’ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato comprendente l’intera circoscrizione regionale” con la finalità di inserire, in organigramma, nuove figure impiegatizie».

Prima della conferenza stampa del 15 febbraio 2019, le fiamme gialle intercettano una riunione tra Pallaria, Incarnato e altre persone non meglio identificate, nel corso della quale «dal tenore della conversazione – è la sintesi che ne fanno gli investigatori – emerge l’apprensione di Pallaria che, in qualità di organo di vigilanza e supervisore su Sorical quale dirigente generale del dipartimento Presidenza della Regione Calabria, paventava la possibilità di poter essere chiamato a dover relazionare alla Corte dei Conti circa un possibile danno erariale emergente dall’internalizzazione di tali figure lavorative. Il dirigente, infatti, evidenziava agli astanti la circostanza che, essendo la Sorical una società a partecipazione pubblica immessa in una procedura in liquidazione a fronte di un profondo stato di decozione finanziaria, non era possibile l’assunzione e/o stabilizzazione di tali maestranze, la quale si sarebbe potuta concretizzare solo in un momento successivo a un ritorno in bonis della società».

Dal canto suo Incarnato afferma «che non si tratta di 55 assunzioni perché sono 30 assunzioni e concorda con Pallaria che dovranno dare ampio risalto a tale profilo professando una sconfessione dell'articolo stampa».

Assunzioni alla Sorical, Oliverio disse No in una telefonata «tremenda»


Intanto alla vicenda si interessano le varie parti politiche del centrosinistra, che all’epoca governava la Regione. Ed emergono distinguo rispetto alla gestione della vicenda. Qualcuno teme un ritorno elettorale negativo in seguito agli articoli di stampa.
Poi, il 23 febbraio 2019 «Pallaria veniva chiamato telefonicamente da Oliverio, che gli chiedeva conto delle assunzioni fatte da Sorical poiché, a suo dire, sebbene la Regione fosse socia di essa e lui fosse il legale rappresentante della Regione, non era stato informato di tali operazioni. Inoltre, Oliverio, nel richiedere a Pallaria una dettagliata relazione su quanto precede, evidenziava che le assunzioni non potevano essere perfezionate, essendo Sorical in liquidazione».
Una telefonata che Pallaria descrive come «tremenda».

C’è da evidenziare che «in due occasioni (19 marzo 2019 e 12 aprile 2019), Pallaria evidenziava di aver fatto il possibile per salvare Sorical, ma che le assunzioni fatte da Incarnato avrebbero rischiato di vanificare tutto».
Allo stesso tempo, a settembre 2019, i finanzieri registrano un’altra conversazione nel corso della quale il manager confida «che avrebbe dovuto “sistemare” il figlio di suo cognato (classe 1979) in Sorical, in quanto rimasto senza lavoro». Il commento degli investigatori: «Questa circostanza è emblematica del vero e proprio utilizzo per fini privatistici che Pallaria e non solo erano soliti fare della Sorical».