VIDEO | La performance del giovane appassionato di danza ha attirato ogni genere di ingiurie, a cominciare da quelle omofobe: «Ti picchieremo, fr…». Lui denuncia sui social e riceve una valanga di solidarietà
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Nell'Italia del sud del 2021 ignoranza e pregiudizio vanno ancora a braccetto. Così accade che un giovane di 23 anni, Vincenzo Praino, venga insultato e addirittura minacciato per la sola "colpa" di amare la danza. «Fro*** di me***», «ca*** balli?», sono solo alcuni dei messaggi di odio arrivati nella sua casella di posta Instagram dopo l'ultima esibizione di cinque giorni fa a Tortora, suo paese natìo, dove torna ogni estate per riabbracciare la famiglia. Vincenzo, infatti, vive al nord da anni, nonostante la sua giovane età, per continuare a inseguire il sogno di affermarsi nel mondo della danza. Gli autori dei messaggi, invece, non si sa cosa facciano nella vita, perché per vomitare il loro odio sul ballerino tortorese hanno scelto di usare profili falsi, circostanza che comunque non impedirebbe alla Polizia postale di risalire ai reali utilizzatori in caso di denuncia.
Gli insulti, poi le minacce
Dopo le offese, soprattutto a sfondo omofobo, il 23enne ha reso nota la faccenda pubblicando un post su Facebook, mostrando gli screenshot a tutti. «A me queste critiche non fanno altro che ridere», si legge sul profilo del ballerino. Il post ha incassato una valanga di solidarietà, ma anche questo episodio ha infastidito gli odiatori di professione. Nella posta privata del giovane arrivano stavolta minacce: «Se ti trovo, ti faccio male», scrive un anonimo giovanotto in un dialetto che rimanda ad altri luoghi e probabilmente a uno dei tantissimi turisti che in queste settimane affollano la cittadina altotirrenica. Ma anche stavolta Vincenzo fa spallucce e archivia la conversazione, mentre prepara il prossimo spettacolo che si terrà tra una manciata di giorni, sempre a Tortora. «Io non ho paura - ci dice - e continuo a denunciare questi episodi omofobi e razzisti».
Ignoranza senza fine
Probabilmente i mittenti dei messaggi intrisi di odio e rabbia non hanno mai incontrato di persona Vincenzo, non lo conoscono, ma lo hanno visto esibirsi sul palco in pubblica piazza e tanto è bastato a scatenare i commenti, perché Vincenzo è un uomo e nel profondo sud un uomo che balla viene deriso, ancora oggi nel XXI secolo. «Io invece credo che per gli uomini non esita solo il calcio - dice ancora Vincenzo - ognuno può fare quel che vuole, anche praticare il pattinaggio o la danza, discipline in cui si può esprimere al meglio la propria personalità». Pensavamo di non dover ancora sottolineare queste ovvietà, che fosse chiaro a tutti che chiunque, uomo o donna che sia, è libero di esprimere ciò che è come gli pare e piace. E invece una innocua esibizione danzante torna a evidenziare un gap culturale e una profonda frustrazione, comune a tutti i razzisti e gli omofobi il cui passatempo preferito è offendere il prossimo. «Peggio per loro - dice il ballerino -, io so cosa voglio dalla vita e dove voglio arrivare, loro non hanno nemmeno il coraggio di metterci la faccia. Ma mi sono stancato di subire insulti - no, non è la prima volta - e adesso denuncio cosa».
Una passione che dura da tutta una vita
23 appena e già una importante carriera artistica alle spalle, Vincenzo Praino ha cominciato ad amare la danza quando di anni ne aveva soltanto 8. A fagli amare il ballo è stata la sua prima insegnante, Meri Forestieri, che l'accolse nella sua scuola di danza nella vicina Praia a Mare. «Da allora non ho più smesso», dice il giovane tortorese e non smetterà di certo adesso per quattro insulti piovuti dal nulla. Vincenzo da tempo si è trasferito in Toscana, si allena tutti i giorni per sei ore, si mantiene agli studi da solo e anche quando torna a casa in Calabria dalla sua famiglia, anziché godersi il meritato riposo, continua a lavorare per potersi pagare le spese delle migliori scuola di danza d'Italia. E pazienza se qualcuno si agita per le sue movenze, lui fa spallucce e parlando del futuro sfoggia occhi lucidi e un sorriso dolcissimo. Come chi dentro di sé cova soltanto passione.