«L'esito delle attività investigative ed istruttorie svolta dall'ufficio di Procura fotografa una sostanziale continuità della natura e tipologia delle iniziative illecite per le quali è stata promossa azione di responsabilità».

Inizia fornendo i dati dei presunti danni erariali, la relazione del procuratore regionale, Romeo Ermenegildo Palma, nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti. «Nell'anno sono stati depositati atti di citazione per 117.488.961 euro con un incremento del 48% rispetto al 2021». Il procuratore ha inoltre aggiunto che sono almeno 30 i milioni già recuperati per effetto di sentenze risultate favorevoli in primo grado.

Nella relazione viene spiegato come sono state «accertate fattispecie di danno erariale che nella loro specificità prospettano indici di serialità di sicuro sviluppo investigativo. Il richiamo è in materia sanitaria a irregolarità in materia di accreditamenti e convenzionamenti delle strutture private con il sistema sanitario regionale ad accreditamento in strutture private in presenza di palesi irregolarità di alcuni sanitari contemporaneamente alle dipendenze di altre strutture sanitarie o assistenziali in violazione del requisito di esclusività richiesta in sede di accreditamento. Sempre in materia sanitaria sono emerse ulteriori irregolarità sottese al danno erariale correlate al trattamento economico del personale con indebita corresponsione di indennità o emolumenti non spettanti o espressione della fraudolenta richiesta di doppi pagamenti a carico del sistema sanitario regionale».

«Ampia è la casistica - sì legge ancora nella relazione del procuratore - di segnalazioni in ordine alla indebita percezione di contributi pubblici attraverso l'utilizzo di dichiarazioni false del possesso dei requisiti personali per accedere ai finanziamenti o la produzione di documentazione falsa nonché l'utilizzo dei finanziamenti ottenuti per finalità differenti da quelle finanziate».

«Nonostante la sistematica attenzione degli organi di investigazione sul fenomeno dell'assenteismo, diffusa appare ancora oggi il riscontro di numerosi episodi, fenomeno ancora più grave se si pensa che tale illegittima prassi interessa strutture sanitarie in cui, specie in considerazione della crisi sanitaria mondiale, il fenomeno prospetta ulteriori profili di responsabilità a carico dei responsabili per le conseguenze in termini di disservizio che hanno caratterizzato l'erogazione di prestazioni, spesso di prima assistenza». 

Ad illustrare le attività svolte nel 2022 il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Luigi Cirillo: «Nel 2022 a fronte di 45 procedimenti già iscritti a ruolo all'inizio dell'anno risultano introdotti 75 nuovi procedimenti e definiti 61, e quindi 59 procedimenti pendenti a fine anno con un significativo incremento delle attività rispetto al 2021. Oggetto delle 52 sentenze emesse nell'anno - si legge nella relazione - sono state azioni di condanna per responsabilità amministrativa ed azioni revocatorie. Una quota molto elevata di tali sentenze è di accoglimento della domanda della Procura, almeno parziale; le condanne aumentano ad un totale di 29.345.552 euro, incrementate rispetto all'anno scorso in termini assoluti (6.872.143 nel 2021)».

Nella relazione il procuratore della Corte dei Conti evidenzia poi che «fenomeni corruttivi e concussivi sono endemici alla gestione del denaro pubblico, e che appaiono disvelate modalità ulteriori e non canoniche di commissione degli illeciti che prevedono accanto alla dazione di denaro pubblico quale prezzo dell'illecito anche altre utilità economicamente rilevanti come il conferimento di incarichi, l'assunzione di lavoratori segnalati, o prestazioni di lavori e servizi di natura eterogenea». 

Tra le altre condotte contestate anche ipotesi di illecito in materia di irregolare aggiudicazione di incarichi professionali in collusione con amministratori e funzionari di enti locali e di accertata sopravvalutazione di compensi tecnici rispetto alle tariffe ministeriali, di duplicazione fittizia degli edifici oggetto di indagini sismiche, di doppi affidamenti riconducibili alle medesime prestazioni professionali».

In molti casi però la Corte dei Conti ha le armi spuntate da una norma che non consente di perseguire coloro che hanno causato un danno erariale per colpa grave. Il riferimento è al decreto semplificazione: «Una norma che inibisce l'azione della Procura - ha aggiunto Palma - e le inibisce nei confronti di quei soggetti che sono conclamatamente rei di avere determinato un danno e di averlo fatto con colpa grave. Ossia con un grave atteggiamento di inosservanza della legge o dei presupposti tecnici che presiedono all'azione in materia di appalti, di lavori pubblici e sanità. E questo è una limitazione che dovrebbe andar via il 30 di giugno ma della quale si discute addirittura della permanenza in regime. Ed è un reale pericolo per la tutela dell'interesse dei cittadini alla corretta gestione del denaro pubblico».