L’Assessore regionale alle “Politiche sociali” Federica Roccisano, interviene sulla situazione delicata e complessa che,in questi giorni, sta affrontando la DDA di Reggio Calabria, “un compito anche inedito: raccogliere la fondamentale testimonianza di un bambino in un vasto ed articolato procedimento contro le ‘ndrine”. È evidente che, in una simile vicenda, accanto alle questioni proprie dell’attività investigativa penale, vadano considerate quelle del diritto minorile, legate alla tutela del bambino nel processo. “Il bambino in questione, infatti, se da un lato – ha detto l’Assessore Roccisano - rappresenta un teste chiave di un importante procedimento penale, dall’altro va considerato come “parte lesa” in una vicenda ed in un contesto che senza dubbi ne hanno compromesso l’“armonioso sviluppo della personalità”, per come inteso dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. La necessità di tutela viene quindi a presentarsi sotto profili diversi, che vanno dalla tutela psicologica, volta a prevenire o minimizzare gli effetti della cosiddetta “vittimizzazione secondaria” sul minore coinvolto in un procedimento giudiziario, alla tutela dello sviluppo sociale di un bambino che ha rotto il patto di omertà atteso e preteso dal suo entourage. Vanno ancora considerate la necessità di tutela della privacy, per effetto dell’inevitabile esposizione mediatica che il minore viene a subire, nonché la tutela del suo diritto a crescere ed essere educato in un idoneo ambiente famigliare, citando ancora la Convenzione ONU. Tali istanze sono peraltro ampiamente considerate negli ordinamenti giuridici e deontologici nazionali ed internazionali, tra essi vanno ricordati la Convenzione di Strasburgo del 1996 per la tutela dei diritti dei minori nei procedimenti giudiziari, la Convenzione di Lanzarote del 2007 in merito alle tutele psicologiche per i minori testimoni, la Carta di Treviso, aggiornata nel 2006, riguardo la tutela della privacy del bambino sui mezzi di comunicazione”. L’Assessore Roccisano, consapevole ed attenta alla complessità di fattori in gioco in questa delicata vicenda, intende mettere a disposizione ogni utile supporto attraverso risorse specialistiche per la cura e la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza nei procedimenti giudiziari. Tale specifica attività è peraltro in essere da diversi anni presso lo Spazio di audizione protetta del Centro specialistico della Regione Calabria per bambini vittime di abusi “La Casa di Nilla”, e proprio nei giorni scorsi l’Assessorato ha presentato il “Vademecum di Polizia Giudiziaria per l'audizione testimoniale di minorenni” redatto dal Centro, in collaborazione con le Procure Ordinarie e Minorili e la Questura di Catanzaro. Tale documento, basato sulle più aggiornate fonti di letteratura psico-forense in tema di assunzione della testimonianza di minorenni, va ad integrare il “Manuale di buone prassi per l’audizione protetta dei minorenni”, realizzato lo scorso anno, sempre dal Centro specialistico, in collaborazione con un comitato scientifico che annovera tra i maggiori esperti italiani ed internazionali in psicologia e psichiatria forense dell’età evolutiva. Il tema dell’audizione protetta era stato, altresì, oggetto di un approfondito seminario di Studi organizzato dal Centro, tenutosi presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro. L’Assessore Roccisano auspica, infine, “che la vicenda giudiziaria di cui si sta parlando in questi giorni possa rappresentare l’occasione per creare un modello avanzato e qualificato di collaborazione tra il sistema della giustizia ed il sistema sociale per la tutela dei minori nei procedimenti giudiziari”.