“I Vigili del Fuoco sono sempre pronti a soccorrere l’Italia e gli italiani ma, nonostante questo, sono i peggio retribuiti. Come se ciò non bastasse stanno per subire l’ennesima beffa ma questa volta non rimarranno in silenzio”. È quanto dichiara Bonaventura Ferri Sindacalista della UIL dei Vigili del Fuoco.


Il Governo ha stanziato 103 milioni di euro per i pompieri, questi soldi dovevano servire a dare più dignità a questi lavoratori sottopagati, 35.000 padri di famiglia che rischiano la vita tutti i giorni. Dopo gli ultimi eventi calamitosi che hanno colpito la nostra nazione e dove, per fortuna, i Vigili del Fuoco erano lì a salvare le persone a rischio della propria vita oltre ogni dovere; l’opinione pubblica si è stretta intorno ai “Pompieri” ed il disagio di questi uomini è stato così evidente da costringere il Governo a stanziare 103 milioni di euro per questi lavoratori.


Questa cifra – continua - sicuramente insufficiente, ma di enorme importanza in questo periodo di vacche magre, doveva servire per dare un riconoscimento economico ai 35.000 lavoratori vigili del fuoco finora sottopagati. Ma qualcosa è andato storto “nella stanza dei bottoni”; invece di seguire questa strada i soldi sono stati indirizzati in un modo che invece di soddisfare i lavoratori ha sortito l’effetto contrario.

 

E’ stato predisposto un piano che accontenta pochi scontentando 34.900 lavoratori che non sono disposti a subire questa beffa. Il Governo ha stanziato dei fondi per tutti i lavoratori e, invece, si rischia di accontentare qualcuno facendo infuriare tutti.


Sono i casi come questo dove il Sindacato ha la possibilità di fare il suo compito istituzionale al meglio, per questo - conclude Bonaventura Ferri - a Cosenza, venerdì 10 novembre, i Vigili del Fuoco scenderanno in piazza per chiedere al Ministro Minniti la giusta attenzione su ciò che sta accadendo con i 103 milioni di euro che, invece di dare ciò che è giusto a 35.000 lavoratori, rischiano di essere usati per aumentare le ingiustizie e far esplodere la rabbia tra quanti, finora, hanno rischiato la vita e la continuano a rischiare per l’Italia e gli italiani”.