L'inchiesta dei carabinieri del Ros fa luce su un’associazione mafiosa dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Operazione in corso dalle prime luci dell'alba ha portato a quattro misure cautelari e 30 indagati
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Quattro arresti e una chiusura di indagine nei confronti di 27 persone per reati che vanno dall'associazione di stampo mafioso al narcotraffico, dalle estorsioni alle attività illecite legate al recupero crediti. È questo l'esito di una indagine coordinata dal pm della Dda di Milano Alessandra Cerreti, e denominata 'Medoro', svolta dai carabinieri del Ros che riguarda un gruppo 'ndranghetista facente capo alla famiglia Mancuso di Limbadi.
L'operazione della Dda milanese in corso in tutta Italia, ha visto perquisizioni ed arresti anche nel Vibonese ed in particolare nella zona di Nicotera. Il blitz è ad opera degli uomini del Ros di Milano che hanno seguito sul “campo” l’intera attività investigativa. Diversi anche gli indagati a piede libero. Fra gli arrestati a Milano, Luigi Aquilano, genero del boss Antonio Mancuso (cl. ’38).
Come si legge in un comunicato del procuratore della Repubblica milanese, Marcello Viola, il gruppo avrebbe «dimostrato la capacità di estendere la propria forza di intimidazione anche al di fuori dei confini nazionali, in particolare nelle isole Baleari».
Le indagini
Dall'attività di indagine è emersa la figura di una avvocatessa che, «ritenendo di vantare un credito di oltre 40 mila euro» nei confronti di un piccolo imprenditore della Lombardia, si sarebbe rivolta a tre persone contigue a Cosa Nostra, alla 'Ndrangheta e alla Sacra Corona Unita. Quest'ultima parte dell'inchiesta è svolta dalla Squadra mobile milanese, i cui accertamenti hanno consentito di dimostrare che la donna si sarebbe rivolta a un individuo vicino alla nota famiglia di mafia Fontana.
Dalle indagini è emerso un maxi traffico di droga con movimentazioni da quasi 100 kg, tra hashish, marijuana e cocaina e una «importazione di quasi 2 tonnellate di hashish» per un volume di affari di alcune centinaia di migliaia di euro.
Poi, le attività di recupero crediti con modalità estorsive e «intimidazioni» per «coartare la volontà dei debitori» ma anche per «costringere gli stessi creditori a sottostare alle imposizioni ricevute» riguardo ai «compensi» da girare al clan. Recupero crediti che in parte si sarebbe svolto anche alle Baleari, dove «gli indagati hanno esportato il loro know how criminale, offrendo il 'servizio' di recupero crediti ad imprenditori locali ed espandendosi nel settore della sicurezza dei locali notturni».
Le tre persone a cui si sarebbe rivolta l'avvocatessa avrebbero posto in essere «pesanti minacce, intimidazioni ed appostamenti nei confronti» della vittima, un piccolo imprenditore, per obbligarlo a restituire quei 40mila euro 'maggiorati' del compenso per «il loro intervento».
Sarebbe stato l'esponente del clan di Cosa Nostra dei Fontana a sollecitare l'intervento di «un 'Mancuso'» e di un altro presunto mafioso vicino alla Sacra Corona. Quest'ultimo, detenuto, sarebbe comunque riuscito a mandare tramite WhatsApp «messaggi fortemente intimidatori» con foto di «micidiali armi da guerra». Con un'operazione della Dda è stata tutelata la «incolumità» dell'imprenditore in questo «allarmante scenario criminale». Tre degli indagati sono in carcere e uno ha l'obbligo di firma.
I nomi degli indagati
Sono in totale 30 gli indagati coinvolti in un’inchiesta della Dda di Milano – coordinata dal pm Alessandra Cerreti – accusati a vario titolo di associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.
- Luigi Aquilano, 44 anni, di Nicotera, residente a Milano (genero del boss Antonio Mancuso);
- Damiano Aquilano, 38 anni, di Milano, residente a Solaro (Mi), già coinvolto nell’operazione “Ossessione” della Dda di Catanzaro;
- Alessio Calabrese, 42 anni, di Monza;
- Nazzareno Calaio, 53 anni, di Milano;
- Salvatore Comerci, 37 anni, di Nicotera;
- Christian Cucumazzo, 28 anni, di Bari (già detenuto);
- Giuseppe D’Angelo, 43 anni, di Nicotera;
- Rosario D’Angelo, 38 anni, di Nicotera, residente Bresso (Mi);
- Nicola De Luca, 50 anni, di Milano;
- Francesco Orazio Desiderato, 48 anni, di Nicotera, residente a Berlassina (Mb);
- Edoardo Di Giacco, 39 anni, di Nicotera, residente a Milano;
- Giuseppe Di Giacco, 37 anni, di Nicotera, residente a Milano;
- Arturo Garofalo, 32 anni, nativo di Palermo, domiciliato a Milano;
- Andrea Gobbo, 23 anni, di Solaro (Mi);
- Cosimo Michele Iozzolino, 61 anni, di Corigliano Calabro, residente a Milano;
- Nicola La Valle, 52 anni, nativo di Reggio Calabria ma residente a Milano;
- Luciano Lioniello, 46 anni, nato a Roma, residente ad Ibiza;
- Alfred Lleshi, 32 anni, albanese residente a Rho (Mi);
- Alessandro Marangi, 51 anni, di Milano;
- Giorgio Mariani, 64 anni, di Milano;
- Massimiliano Mazzianti, 50 anni, di Milano;
- Paolo Mesiano, 46 anni, nativo di Vibo Valentia, residente a Milano;
- Antonio Messineo, 41 anni, di Locri;
- Ylber Mezja, 46 anni, albanese residente a Baranzate (Mi);
- Viola Moretti, 33 anni, nata a Terni ma residente a Milano;
- Fortunato Palmieri, 37 anni, di Mileto;
- Ugo Reitano, 42 anni, di Sesto San Giovanni (Mi);
- Vito Scravaglieri, 47 anni, di Nova Milanese;
- Davide Vailati, 47 anni, di Milano, domiciliato ad Ibiza;
- Giovanni Vecchio, 64 anni, di Nicotera, residente a Milano.
A Luigi Aquilano, Salvatore Comerci Francesco Orazio Desiderato, Giuseppe Di Giacco, Nicola La Valle, Giorgio Mariani, Ugo Reitano, Dabide Vailati e Giovanni Vecchio viene contestato il reato di associazione mafiosa avendo operato in Lombardia – secondo l’accusa – per conto di alcuni locali di ‘ndrangheta.