La lingua batte dove il dente duole. E ai sindaci calabresi fa proprio male essere individuati dall’opinione pubblica e dalla legge come i primi responsabili di un sistema di prevenzione dei rischi meteo che, dicono, così non funziona. Ecco perché le sezioni calabresi di Anci e Upi hanno deciso di chiamare a raccolta i primi cittadini per affrontare insieme le delicate tematiche emerse in questi giorni, dopo la tragedia che si è consumata sul Pollino con la morte di 10 escursionisti travolti dalla piena nelle Gole del Raganello.
L’incontro si terrà lunedì 27 agosto, all’Hotel Lamezia (ore 10.30), su convocazione dei presidenti dell’associazione dei Comuni e delle Province, rispettivamente Gianluca Callipo ed Enzo Bruno.
In vista dell’appuntamento della prossima settimana, i due hanno sottoscritto e inviato una lettera agli amministratori calabresi per spiegare i motivi della mobilitazione.

 

La lettera di Callipo e Bruno

«Caro Sindaco, la tragedia che si è consumata nelle Gole del Raganello ha sconvolto il Paese e tutti noi amministratori che quotidianamente siamo chiamati a svolgere un compito gravosissimo in termini di responsabilità e impegno, spesso senza strumenti e risorse adeguate. Il primo pensiero, però, non può che andare alle vittime e alle loro famiglie, verso le quali esprimiamo il profondo cordoglio delle nostre comunità.
Quanto accaduto impone una riflessione approfondita sulle competenze dei Comuni e sui protocolli da seguire per tutelare l’incolumità pubblica, soprattutto alla luce di alcune dichiarazioni rilasciate da autorevoli esponenti delle Istituzioni che sembrano puntare già verso i sindaci come unici responsabili di eventi di questo tipo.
Sappiamo bene che non è così, perché a fronte di una normativa puntuale ed esaustiva, che sulla carta sembra offrire tutte le necessarie garanzie di sicurezza, fa da contraltare un sistema operativo lacunoso e sbilanciato, che impone alle amministrazioni comunali, soprattutto le più piccole, comportamenti impossibili da tenere.
Da tempo, ad esempio, denunciamo l’inefficacia del protocollo di allerta meteo, che non può limitarsi, come invece oggi avviene, nell’invio quotidiano di una pec con il bollettino meteorologico per le prossime 24 ore, che 9 volte su 10 è attestato sull’allerta gialla. Praticamente ogni giorno, quindi, dovremmo attivare i dispositivi di allertamento della popolazione, mobilitare gli organismi deputati a gestire le emergenze e monitorare (non si sa bene come) tutti i siti a rischio, anche se poi dal cielo non cade neppure una goccia d’acqua.
Ovvio che un sistema di questo tipo non è efficace, sia perché genera discredito nei messaggi di pericolo rendendoli vani, sia perché i Comuni non hanno la concreta possibilità di attivare i protocolli voluti dalle norme nazionali e regionali.
Sia chiaro, però, la cosa che più ci preme non è certo rinnegare le nostre responsabilità, ma far sì che attraverso queste responsabilità ci sia consentito di proteggere efficacemente i cittadini.
Ecco perché Anci Calabria e Upi Calabria ritengono opportuno e urgente che ci si possa incontrare lunedì 27 agosto all’Hotel Lamezia (ore 10.30) per confrontarci su questi temi delicatissimi e cogliere l’occasione per ribadire ancora una volta il nostro dolore per quanto successo sul Pollino».