Antonio e Giuseppe, pluripregiudicati, sarebbero stati gli ultimi a vedere vivo il giovane di Scaliti. Lo incontrarono la sera del 9 ottobre a San Giovanni di Mileto. L'elenco degli indagati però potrebbe allungarsi
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Antonio Prostamo, 29 anni, e il fratello Giuseppe, di quattro anni più grande. Sono loro i due indagati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Francesco Vangeli, il 26enne di Scaliti di Filandari scomparso il 9 ottobre scorso.
Antonio e Giuseppe Prostamo, pluripregiudicati, giá destinatari di un avviso di accertamenti tecnici irripetibili su alcuni reperti sequestrati dalla magistratura, sono i nipoti dei boss Nazzareno Prostamo, ergastolano, e Giuseppe, assassinato il 4 giugno 2011, ovvero gli storici capiclan di San Giovanni di Mileto, legati ai Pititto e con un ruolo di primo piano nelle attività di narcotraffico tra le province di Vibo e Reggio Calabria.
Antonio Prostamo, in particolare, avrebbe avuto un flirt con la fidanzata di Francesco Vangeli in una fase di crisi della coppia. Ed è qui che, secondo gli inquirenti, si cela il movente di questo ennesimo caso di lupara bianca consumatosi in Calabria: se la mafia, in certi luoghi, decide che una donna le appartiene, le appartiene.
I carabinieri di Vibo Valentia, nell'indagine passata dal pm della Procura ordinaria Ciro Luca Lotoro ai colleghi della distrettuale Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo, hanno acquisito elementi secondo cui proprio i due Prostamo sarebbero stati gli ultimi a vedere in vita, proprio a San Giovanni di Mileto, Francesco Vangeli.
L'indagine dell'ufficio guidato da Nicola Gratteri, vane le ricerche del corpo della vittima lungo il corso del Marepotamo e del Mesima, potrebbe registrare sviluppi clamorosi nei prossimi giorni. Infatti non si esclude, in ambienti investigativi, che possa allungarsi l'elenco delle persone sott'inchiesta per questo terribile caso di cronaca, che ha scosso una intera collettività e ha devastato l'esistenza di una famiglia perbene, come quella di papà Valerio, mamma Elsa e dei loro figli.
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