L’Autorità idrica della Calabria ritiene che non si possa prescindere da una SpA a capitale pubblico. I Movimenti si oppongono e chiedono un incontro con il futuro Governatore.
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Il dibattito sulla privatizzazione dell’acqua nella nostra regione, ma più in generale in tutto il Meridione, sta per entrare nella sua fase cruciale. L'Autorità Idrica della Calabria (AIC) è chiamata a scegliere l’Ente Gestore cui operativamente sarà affidato il servizio idrico integrato. La decisione è di cruciale importanza per il futuro, considerate le ingenti risorse che saranno rese disponibili dal PNRR. L’AIC, ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale composto da una rappresentanza di sindaci, ha sentenziato che non si possa prescindere da una società per azioni (SpA) a capitale pubblico. Tale scelta è stata presentata come unica ed inevitabile per garantire la pubblicità del servizio, ma i movimenti dell’acqua contestano tale assunto.
«Una società per azioni, anche se a capitale completamente pubblico, è soggetta al diritto privato». Lo sottolinea in una nota il Coordinamento calabrese acqua pubblica “Bruno Arcuri” che definisce l’indirizzo preso dall’AIC «una scelta forzata, opportunistica e molto probabilmente provvisoria. Questo considerando il quadro nazionale, nel quale il Sud Italia è individuato come la “nuova frontiera” per un rilancio dei processi di privatizzazione basati sull’espansione del territorio di competenza di alcune grandi aziende multiservizio quotate in Borsa che gestiscono i fondamentali servizi pubblici a rete (acqua, rifiuti, luce e gas)».
I movimenti per l’acqua ribadiscono che acqua bene comune non vuol dire “capitale pubblico”, ma “gestione pubblica”, ossia azienda speciale. Ciò, scrivono, implica che «la scelta del modello di gestione non è tecnica e nemmeno economica, ma politica». A tal proposito rivolgono un appello «affinché si apra un ampio dibattito pubblico sulla gestione del servizio idrico integrato nell’ambito di un rinnovato percorso di mobilitazione che parte dal Sud Italia». A Napoli, a metà novembre è già in programma un’iniziativa popolare, mentre per la Calabria si cercherà subito dopo le elezioni un confronto con il futuro Governatore.
Hanno firmato il documento il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Lipu Calabria, Italia Nostra Calabria, WWF Calabria Citra, il Forum Ambientalista, il Comitato Stop Incendi Calabria, il Comitato per la Costituzione e i Beni Comuni di Bisignano, il Forum del Reventino, l’Associazione di volontariato Cotroneinforma, l’Associazione Costa Nostra – Curinga e l’Associazione Il Brigante – Serra San Bruno.