«Ma vedi di andare affanculo, stronzo ignorante che non sei altro! E impara la geografia…». È una richiesta di rettifica davvero irrituale quella che perviene telefonicamente alla nostra redazione. Proviene da un giornalista che ci contatta – lui lo dice, ma non ne abbiamo prova – nell’interesse dal Parco nazionale della Sila. Si chiama Dario Rondinella, è un giornalista calabrese. Telefona per intimarci di cambiare un titolo, questo: “Benvenuti al Parco della Sila, qui dove volano i gabbiani… Grazie ai rifiuti”.

Il titolo si riferisce al servizio che abbiamo dedicato alla discarica di Celico, nella quale la Regione ha disposto un aumento dei conferimenti pari a 300 tonnellate al giorno, rifiuti provenienti della Calabria. Nel servizio – grazie al quale diamo voce ai rinnovati timori del Comitato ambientale Presilano – scriviamo: «I gabbiani alle porte del Parco nazionale della Sila… Basterebbe forse solo questo a dimostrare come la discarica di Celico, osservata dai castagneti della splendida Rovito, sia contro natura…».

Sì, siamo alle “porte” del Parco della Sila. In un’area a rischio sismico, dalla struggente bellezza, sotto il profilo paesaggistico e naturalistico. E il “benvenuto” – secondo le regole della buona educazione - a qualcuno lo si dà sempre all’ingresso di un luogo…

Ma che ci azzecca, Rondinella, con l’ente Parco? Non lo sappiamo. Egli si autodefinisce «consulente per la Comunicazione» del Parco nazionale della Sila. Gli spieghiamo che il tono e le modalità della richiesta non sono deontologicamente corretti. 

Al giornalista che ci contattata spieghiamo pure che certe richieste vanno formalizzate via mail alla redazione. D’altronde noi rispondiamo ai nostri lettori e alla nostra azienda, non siamo dipendenti e non prendiamo soldi dal Parco, che pertanto non può ordinarci alcunché. E via all’escalation di insulti, che ovviamente abbiamo registrato.

Non abbiamo trovato documenti che comprovano il legame professionale tra Rondinella e il Parco della Sila.
Abbiamo cercato reiteratamente, ma invano, di contattare il presidente dell’Ente Parco Francesco Curcio per avere chiarimenti. Non avendo ulteriori riscontri, restiamo alle registrazioni del sedicente «consulente per la Comunicazione dell’ente Parco». E ribadiamo che, allo stato, il presidente Curcio – non essendo riusciti a contattarlo - ci appare estraneo a questa vicenda.

Cosa ci contesta Rondinella? Beh, di non conoscere la geografia… Perché la discarica di Celico, ed i suoi gabbiani mangia rifiuti, non stanno dentro il Parco nazionale della Sila. E su questo ha ragione, lo sappiamo bene, la discarica non è nel parco, non può esserlo ovviamente, ma è alle “porte” del Parco e ciò – lo ripetiamo – lo abbiamo ben abbiamo puntualizzato nel nostro servizio. Vai a dirlo, però, ai gabbiani che cento metri più avanti non possono volare.

E soprattutto, vai a dirlo a certi consulenti per la comunicazione che lo stesso sito dell’ente Parco indica tra i Comuni che rientrano nell’area protetta c’è anche il territorio del comune di Celico…

Per completezza d’informazione: dall’ente Parco al momento non è arrivata alcuna mail di rettifica o precisazione.