Don Ernesto Piraino, a capo della parrocchia Sant'Andrea Apostolo di Guardia Piemontese, due giorni fa ha sorpreso una coppia di ladri in flagranza di reato ed ha aiutato i carabinieri a rintracciarli e a mettere fine alla rocambolesca fuga. La storia, intrisa di coraggio, è resa ancora più straordinaria dal fatto che il sacerdote è al suo terzo furto sventato.

Non potrebbe essere altrimenti. Fino al 2016, Ernesto Piraino era un intransigente poliziotto che aveva affinato il suo intuito investigativo operando nei posti più difficili di Calabria e Sicilia. Poi, dopo diciotto anni di onorato sevizio e a un passo dalle nozze con l'allora fidanzata, ha deciso di svestire i panni blu e indossare quelli talari, stravolgendo la sua vita a 38 anni. Oggi, che di anni ne ha quasi 44, è la guida spirituale dei fedeli che frequentano la chiesa Santa Maria Goretti, che sorge nella zona marina di Guardia Piemontese.

I fatti

Tre giorni fa, Don Ernesto aveva notato un tentativo di furto ai danni del candeliere votivo della chiesa Santa Maria Goretti, che sorge nella zona marina di Guardia Piemontese. Data l'esperienza sul campo, si è convinto che i ladri avrebbe certamente effettuato un secondo tentativo per accaparrarsi il bottino. Così, ha cominciato ad aggirarsi tra le mura della chiesetta con maggiore frequenza, soprattutto nell'orario in cui tutti sono riuniti attorno al tavolo, cioè all'ora di pranzo. La sua intuizione si è rivelata provvidenziale. Proprio a quell'ora, infatti, un uomo e una donna, in compagnia del loro bambino di circa sei anni, si sono introdotti in chiesa e, convinti di non essere visti, hanno cominciato a scassinare il candeliere, riuscendo a sottrarre dalla cassettina una somma di circa cento euro. Don Ernesto, che si trovava in sagrestia a qualche metro di distanza, ha udito rumori inequivocabili e si è fiondato in chiesa, cogliendoli sul fatto. I due hanno provato a giustificare il gesto spiegando di avere estrema necessità. Don Ernesto, però, non si è lasciato trarre in inganno dalle loro parole e li ha dapprima redarguiti e poi li ha fotografati in volto. A quel punto, i malviventi hanno tentato di scappare, anche grazie a un complice che li attendeva fuori, con l'auto già in moto e pronta alla fuga, ma il sacerdote è riuscito immortalare anche la targa dell'auto, acquisendo una prova schiacciante.

Fine della fuga

Don Ernesto ha immediatamente avvertito i carabinieri della locale stazione, sempre pronti a difendere i cittadini da lestofanti e delinquenti in circolazione. I militari, coordinati dal maresciallo Alessandro Cimorelli, hanno subito avviato le indagini, informando prontamente i colleghi dell'alto Tirreno cosentino con l'intento di bloccare la fuga della coppia di ladri e del loro complice. Dopo pochi minuti, i carabinieri della stazione di Verbicaro hanno individuato l'auto sospetta e fermato gli occupanti: la donna fuggita dalla chiesa col bottino, suo cognato e quattro bambini. Del terzo complice, l'uomo che ha materialmente compiuto il furto, invece non c'era traccia. Intervenuti sul posto i militari della Compagnia di Scalea, la coppia di adulti è stata accompagnata in caserma e posta in stato di fermo. La donna, risultata incinta, è finita agli arresti domiciliari, mentre l'uomo ha dapprima passato una notte in cella, poi, in mattinata, è stato mandato a processo per direttissima. Il terzo uomo e compagno della donna arrestata, è stato invece denunciato a piede libero. Dopo alcune ore, infatti, grazie al lavoro incessante dei militari della stazione dei carabinieri di Guardia Piemontese, è stato individuato e assicurato alla giustizia.