VIDEO | Lungo l'arteria non era possibile nemmeno chiamare i numeri di emergenza e il motociclista spirò dopo aver atteso per più di un'ora l'arrivo dei soccorsi: «La sua morte non sarà vana»
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Giorgio Terranova ha gli occhi lucidi mentre guarda la maestosa antenna installata in un terreno poco oltre una piazzola di sosta della strada provinciale 283 che conduce a Guardia Piemontese. La guarda quasi fosse un trofeo. Anzi, per lui lo è davvero. Ma chi è quest'uomo? E perché gioisce guardando un'antenna telefonica? Giorgio Terranova è persona nota nella Valle dell'Esaro, da anni è impegnato politicamente nel territorio di Fagnano Castello, mentre negli ultimi due si è fatto carico del dolore della famiglia Cesta e l'ha trasformato in una battaglia di civiltà, che oggi ha vinto.
Un lungo tratto di strada circa dieci chilometri avrà finalmente la copertura telefonica. Finora in quel lungo serpentone stradale non era possibile nemmeno chiamare i numeri di emergenza. Si eviterà così che altre persone perdano la vita a causa dei ritardi nei soccorsi, come è accaduto al centauro Manuel Cesta il 12 agosto del 2019.
La tragedia
Manuel Cesta aveva 25 anni, era un appassionato di due ruote e viveva a Novara, ma ogni anni d'estate si recava in Calabria per far visita ai suoi nonni, Lucia e Gerardo, che da molto tempo scelgono come meta per le vacanze la città di Cetraro. Quella mattina Manuel si sveglia, si prepara, fa colazione e manda un messaggio a suo nonno, rassicurandolo che li avrebbe raggiunti presto in spiaggia. Ma il giovane non li vedrà mai più. Mentre percorre in moto la ss 283 che collega Fagnano Castello a Guardia Piemontese scivola e si scontra dapprima con un'auto, poi contro il muro di contenimento. L'urto è terribile ma lui è cosciente e parla anche con gli automobilisti che si fermano. Però nessuno può chiamare i soccorsi, perché lì non c'è campo. Si perdono lunghi minuti prima che qualcuno riesca a mettersi in contatto con il 118 e le forze dell'ordine. L'ambulanza arriverà 70 minuti più tardi. Secondo il racconto dei testimoni Manuel è ancora cosciente, ma morirà poco dopo.
La battaglia di nonno Gerardo
Gerardo Cesta, suo nonno, non si dà pace. Quel ragazzo l'ha cresciuto come fosse il figlio ed è la sua ragione di vita. Ora che non c'è più, sente crollare la terra sotto i piedi. Prova a reagire, cerca un modo per non sprofondare nel baratro. Lo trova quando avvia una raccolta di firme per chiedere l'installazione di antenne telefoniche lungo quel tratto di strada, perché quello che è accaduto a suo nipote non debba mai più accadere a nessun altro. Nonno Gerardo bussa alle porte istituzionali, chiede pubblicamente aiuto, ma le cose non vanno come spera. Alle promesse non seguono mai i fatti e quell'indifferenza verso la sua causa e verso la morte del nipote gli lacera l'anima.
L'aiuto di Giorgio
Giorgio Terranova si occupa dei problemi del territorio da tempo e un giorno si imbatte nella notizia della raccolta firme. Crea un gruppo su Facebook e lo chiama "Chiediamo la copertura telefonica sulla Strada delle Terme", così l'hanno ribattezzata gli abitanti della Valle dell'Esaro. In poche ore il gruppo conta centinaia di iscritti e la raccolta firme riprende spedita. Giorgio e Gerardo si fanno una promessa solenne: la morte di Manuel non sarà vana. Ma continuano a fare i conti con le inutili promesse della politica. I due però non si arrendono. Grazie all'audacia di Giorgio ed alcuni suoi amici, la questione arriva sui banchi del Parlamento Europeo. Nemmeno questo basta.
«Stavamo per perdere la battaglia», confessa l'uomo ai microfoni di LaC News24, fino a che un bel giorno entra in contratto con la senatrice calabrese Fulvia Michela Caligiuri. «È grazie a lei e al suo impegno se siamo riusciti ad avere l'antenna telefonica, è solo grazie a lei». I lavori cominciano nel dicembre scorso, ma solo alcuni giorni fa l'impianto prende forma. «Finalmente possiamo dire che ce l'abbiamo fatta. È una cosa straordinaria, questa antenna salverà altre vite». Ora il gruppo Facebook fondato da Terranova avanza un'ulteriore richiesta. «Ci piacerebbe che la chiamassero "Ponte radio Manuel Cesta". Stiamo aspettando risposte dalle compagnie telefoniche».
Il motoraduno
I prossimi 12 e il 13 agosto si terrà il motoraduno in memoria di Manuel, in un'area poco distante dal punto in cui avvenne l'incidente. L'evento sarà organizzato dagli amici del giovane, che arriveranno da Novara e da tutta Italia, e dal gruppo di motociclisti di Scalea e di Fagnano Castello. Saranno presenti anche i nonni, che intanto combattono un'altra battaglia sul fronte legale: quella per appurare la verità su quel maledetto ultimo giro in moto.