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Aggiornamento 9.32 (16-01-2015) - È atterrato all’alba di questa mattina, precisamente alle 4.00, il Falcon dell’ Aereonautica militare che ha riportato a casa Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane rapite in Siria nel luglio scorso. Ad attendere l’aereo, atterrato all’aeroporto romano di Ciampino, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni che dopo avere salutato le ragazze e le ha accompagnate nell’edificio dell’aeroporto militare. Le due ragazze rispettivamente di 20 e 21 anni, sono apparse molto provate, giubbino scuro e cappuccio in testa non hanno salutate la folla di giornalista riunitasi nell’aeroporto e si sono subito rifugiate in una saletta dell’aeroporto di Ciampino, dove ad attenderle c’erano familiari ed amici. Lungo e commosso è stato l’abbraccio delle due volontarie con i parenti, lontano da giornalisti, fotografi e telecamere. Poche parole e, le cooperanti italiane, sono state accompagnate subito all’ospedale militare del Celio per un controllo medico. In giornata saranno sentite dalla Procura di Roma che ha aperto un inchiesta sul loro rapimento.
La commozione dei familiari
“Matteo Renzi ci ha telefonato per darci la notizia”, ha detto Matteo Ramelli, fratello di Greta. “La Farnesina ha fatto un lavoro fantastico - ha aggiunto - li ringrazio e ringrazio anche i nostri concittadini che sono stati meravigliosi. È l' ora della gioia ora aspettiamo Greta a casa”. “È una grande gioia”, commenta Salvatore Marzullo, papà di Vanessa, pochi minuti dopo aver appreso della liberazione della figlia.
Chi sono
Vanessa Marzullo, 21 anni, nata a Cosenza, si è trasferita con la famiglia a Brembate, in provincia di Bergamo, è una studentessa di Mediazione linguistica. È stata lei ad organizzare il progetto Horryaty, che riuniva varie associazioni di volontariato per portare medicine in Siria e tenere corsi di formazione di primo soccorso. Greta Ramelli, 20 anni, di Gavirate (Varese), è una studentessa di scienze infermieristiche e volontaria della Organizzazione internazionale di Soccorso. Ha svolto esperienze di cooperazione in Zambia e a Calcutta.
Il rapimento
Le due giovani erano state rapite il 31 luglio del 2014 nel nord della Siria, fra Aleppo e Idlib. In seguito, erano state cedute dai rapitori al fronte Al Nusra, il ramo siriano di al Qaida. Il 31 dicembre era stato diffuso un video in cui le due ragazze, vestite con un chador nero, chiedevano aiuto dal governo italiano e dicevano di rischiare di essere uccise. Le due ragazze erano partite dall’Italia per una missione di volontariato in Siria per conto del gruppo Horryaty.