Ancora tutte da definire le modalità di rilascio della certificazione verde, detta anche green pass, il passaporto vaccinale che consentirà di muoversi liberamente in tutta Italia, di partecipare ad eventi come concerti o a banchetti nuziali.  Si tratta di un documento cartaceo che già dal primo luglio dovrebbe essere soppiantato dal green pass digitale europeo che certifica l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, la guarigione dall’infezione o il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico rapido. A Vibo Valentia, una delle province più virtuose – ad oggi conta quasi 120 mila somministrazioni e oltre il 50% della popolazione vaccinata- si attendono le disposizioni della Regione Calabria, «nel frattempo –assicura il commissario straordinario dell’ASP Maria Bernardi – il certificato dell’avvenuta vaccinazione ha la stessa valenza del passaporto verde. Non è il pass ufficiale è vero, ma la stessa efficacia anche perché il documento riporta le date di entrambe le somministrazioni». Da qui il consiglio di fare più copie del certificato, «sebbene in caso di smarrimento basta esibire il codice fiscale per ottenere dall’Asp la copia del certificato di vaccinazione».

E in attesa che la Regione Calabria dia disposizioni in merito al Green pass, va avanti celermente la campagna vaccinale aperta ai maturandi e agli studenti di terza media: «numerosi i ragazzi che si stanno recando nei centri hub perché hanno voglia di uscire fuori da questo incubo», chiosa Maria Bernardi che annuncia come da oggi siano iniziate le inoculazioni agli addetti del settore industriale. «Dopo avere immunizzato gli operatori turistici con un’adesione di oltre il 90%, stiamo procedendo con i circa 700 addetti del comparto. Entro fine giugno il settore dell’industria e del turismo sarà dichiarato Covid free». «Nei 7 centri hub dislocati in tutto il vibonese, ogni giorno vengono somministrate circa 2.200 dosi», spiega il referente sanitario aziendale Antonio Talesa che conferma come «il 70% della popolazione abbia già avuto la prima dose, mentre il 50% la seconda».

Una macchina ormai collaudata «grazie al lavoro del commissario regionale della sanità Guido Longo e del delegato della struttura nazionale per l’emergenza Covid-19, generale Saverio Pirro che ci assicurano le dosi di cui abbiamo bisogno» prosegue Maria Bernardi. La stessa esprime la sua gratitudine ai medici di medicina generale, loro che insieme ai medici volontari e agli infermieri, hanno fatto sì che il vibonese sia la provincia con il maggior numero di somministrazioni. Ma non è solo Vibo a primeggiare: «Fino a qualche tempo fa la nostra Regione era fanalino di coda con il 75% delle dosi somministrate, ora tutte le Asp stanno marciando a ritmi elevatissimi, tanto da avere superato l’Emilia Romagna. Un risultato che fa ben sperare».