Il procuratore torna a parlare di come la mafia stia approfittando della crisi economica innescata dalla pandemia: «L'obiettivo non è quello di arricchirsi ma controllare il territorio. Con l'usura invece punta a rilevare le attività imprenditoriali»
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Torna a parlare di usura e riciclaggio, il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. Intervistato in occasione dei 10 anni de Ilfattoquotidiano.it, il magistrato ha spiegato: «Le mafie sono presenti dove ci sono i bisogni della gente. Tutto si è bloccato –quindi- nelle aree del Sud dove c'è più lavoro nero, da generazioni ci sono famiglie che guadagnano in media 30 euro e con il lockdown non hanno guadagnato neppure quelli».
L’usura
In questo contesto: «Le mafie più attente alla pancia e al consenso - ha aggiunto - danno una busta di spesa, 50, 100 euro che sono elemosine ma servono per mantenere il filo tra la gente e la mafia. E quando sarà il momento di votare, le persone si ricorderanno del candidato della mafia». Inoltre, secondo Gratteri «c'è una distinzione tra il bisogno urgente della gente e le necessità delle categorie produttive che si rivolgono all'usuraio mafioso. Il suo obiettivo non è arricchirsi, ma arrivare a ottenere l'attività per usarla per il riciclaggio».
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Il reddito di cittadinanza
Il procuratore, parlando poi del reddito di cittadinanza, ha sostenuto che ha incontrato l'Anci e la prefettura di Cosenza: «Ho proposto - ha detto - di mandare gli elenchi di chi lo riceve per fare un controllo preventivo perché lo hanno ottenuto anche persone che non ne avevano diritto. Idee buone come le consegne dei tablet o i buoni per la spesa non devono diventare l'occasione per i furbetti».
La legalizzazione delle droghe
Altro argomento trattato, la legalizzazione delle droghe. In questo caso il magistrato ha commentati: «Si dice - ha detto il procuratore di Catanzaro - che se noi legalizziamo la marijuana, impoveriamo le mafie, ma le mafie guadagnano per lo più con la cocaina. Inoltre la lotta alla droga si fa con leggi sovranazionali e con l'abolizione del contante».
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