Dalla riforma Cartabia alla questione migranti, fino alla potenza delle mafie e alla loro propensione a “farsi pubblicità” sui social. Nicola Gratteri ospite di Lili Gruber, a Otto e mezzo su LA7, affronta alcuni dei temi caldi del momento. E da neo procuratore di Napoli non manca di rivolgere un pensiero alla sua Calabria.

«Mi manca la Calabria e mi mancano i calabresi», ammette il magistrato di Gerace che qui ha lasciato familiari e l’amato orto («il mio psicoterapeuta», scherza). Da meno di un mese ha salutato la sua regione e si è insediato a Napoli, alla guida dell’ufficio inquirente più grande d’Italia. Nelle sue parole, questa sera davanti alla Gruber, un velo di malinconia per ciò che si è lasciato alle spalle.

«Mi manca la mia terra, penso che il posto in cui si è nati sia il più bello di tutti», ha detto Gratteri. E ancora: «Mi manca l’affetto dei calabresi. Credo che la cosa migliore che io abbia fatto in Calabria, oltre a costruire una nuova procura e l’aula bunker più grande d’Europa, sia stata ridare fiducia ai cittadini, togliere dalla testa dei calabresi la rassegnazione».

Farà lo stesso a Napoli? Chiede la Gruber. «L’obiettivo è quello di regalare una migliore qualità della vita ai napoletani. Con i miei collaboratori lavoriamo in questa direzione», ha assicurato Gratteri.