VIDEO | Intervistato dal nostro network durante la seconda tappa di Link, il procuratore di Catanzaro si è detto ottimista sul futuro della regione: «Le persone hanno più fiducia, le cose stanno cambiando in meglio». Intanto resta in attesa della decisione del Csm per sapere se andrà a guidare la Procura di Napoli
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Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri conquista sempre la scena in tutti gli eventi pubblici a cui partecipa. E non poteva che essere così anche ieri sera, quando nell’area portuale di Vibo Marina, è stato applaudito da migliaia di persone. Pubblico delle grandi occasioni infatti per “Link – Orgoglio e Pregiudizio”, l’evento organizzato da Pubbliemme-Diemmecom-LaC-Via Condotti 21, per lanciare un messaggio ai calabresi e non: «Siamo le scelte che facciamo».
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Gratteri rimane in attesa delle decisioni del Consiglio Superiore della Magistratura. Palazzo dei Marescialli ha rinviato a settembre la pratica della procura di Napoli, nonostante il vicepresidente del Csm, l’avvocato Fabio Pinelli confidava che il Plenum scegliesse il nuovo procuratore prima dell’inizio di agosto. Così non è stato. Gratteri, comunque, rimane il favorito. La quinta commissione lo ha indicato per ricoprire l’importante incarico direttivo dell’ufficio inquirente più grande d’Italia. Quattro voti per il magistrato di Gerace, uno a testa invece per Rosa Volpe, attuale procuratore facente funzioni di Napoli, e Giuseppe Amato, procuratore capo di Bologna. Perché rinviare la nomina al termine dell’estate? C’è chi parla di “melina” da parte di chi spera di convincere qualche consigliere indeciso, oggi più propenso a votare Gratteri che gli altri due magistrati. L’assemblea plenaria tuttavia rimane sovrana.
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L'elogio ai calabresi coraggiosi
A Vibo Marina, il procuratore Gratteri, intervistato dal nostro network, si è detto ottimista dopo aver trascorso questi anni al timone della procura di Catanzaro. «Mi porto dietro un po’ di ottimismo e un po’ di speranza, vedo la gente che ha recuperato fiducia in se stessa, che è un filo più ottimista rispetto agli anni passati», ha detto il magistrato reggino. «Bisogna continuare a lavorare in modo serio, sistematico, sia noi come magistrati che le forze dell’ordine. È nostro dovere convincere l’opinione pubblica a contestare, a denunciare, a protestare, a non rassegnarsi».
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Gratteri inoltre non ha dubbi quando gli chiediamo se i calabresi hanno mostrato coraggio nell’esporsi contro la ‘ndrangheta e il malaffare nella pubblica amministrazione. «Direi di sì, si può parlare di calabresi coraggiosi. Nel corso delle indagini che abbiamo coordinato in procura a Catanzaro tante volte ho visto imprenditori denunciare ‘ndranghetisti di serie A, questa è una cosa importante, in controtendenza». Gratteri tuttavia non ha inteso approfondire i temi dell’ambiente (mare sporco e incendi) rispondendo così: «Deve parlare con le Procure ordinarie che confinano col mare…». E sulla lotta alla mafia infine ha le idee chiare: «Bisogna creare un sistema giudiziario proporzionato alla rete criminale, se le mafie ancora ci sono e sono forti bisogna cambiare le regole del gioco nel rispetto della Costituzione».