«Vi stancastuvu forse mi caminati, vabbò, va’ ciao!». Il 15 aprile del 2013 l’ira di Paolo Romeo si abbatte su Aldo Inuso. Questi, funzionario contabile con grande peso all’interno della Corte d’Appello di Reggio Calabria ha un rapporto assai stretto con colui che la Dda indica come vertice assoluto della cupola massonico-mafiosa che governa la città dello Stretto e non soltanto. Ha entrature ovunque, Paolo Romeo e l’amicizia con Inuso ne è la controprova.

Gli interessi del funzionario

Ieri, nell’aula bunker di Viale Calabria, il maresciallo della Guardia di Finanza, Pietro Quattrone, ha delineato la figura di Inuso, funzionario di fatto solo part time, perché molto preso da attività che nulla avevano a che vedere con il suo lavoro primario. Diceva di essere anche avvocato e s’informava con la moglie di tutto ciò che accadeva all’interno dello studio legale di lei, ma poi chiedeva parcelle, prendeva appuntamenti, curava mediazioni in istituti preposti a tutto ciò. Senza disdegnare anche investimenti di un certo rilievo all’estero. Teneva contatti con società con sede a Cipro e mostrava una certa dimestichezza anche il business in Burkina Faso. Senza contare le partecipazioni e i ruoli attivi all’interno delle società di capitali. Aldo Inuso, dunque, era un uomo dalle mille sfaccettature. Così hanno ricostruito i finanzieri che lo hanno intercettato per diverso tempo. Tanto i suoi telefoni, quanto gli ambienti dove si trovava solitamente. Ed è emerso uno scambio di favori fra lui e Paolo Romeo, ma anche uno stretto rapporto con l’imprenditore Giuseppe Chirico, proprietario di quella “Soral” che si avrà la gestione del reparto alimentari della “Perla dello Stretto”.

Aste giudiziarie, passione e convenienza

Fra i molti affari posti in essere da Inuso, uno settore in particolare ha incuriosito gli inquirenti. È quello delle aste giudiziarie. Inuso, proprio grazie alla posizione rivestita, poteva certamente avere una conoscenza non indifferente dei meccanismi che governano un simile business. E dalle intercettazioni si coglie a piene mani il rapporto intercorrente tanto con Paolo Romeo, quanto con l’imprenditore Chirico.

Nella sua disamina, il maresciallo Quattrone, rispondendo alle puntuali domande del pm Stefano Musolino, ha anche narrato di un’asta aggiudicata da alcuni parenti di Inuso, i quali accendono un prestito proprio grazie al funzionario. Ma le rate di quel mutuo, di fatto, vengono pagate dallo stesso Inuso, mentre il soggetto esecutato continua a permanere all’interno dell’immobile senza un’apparente valida ragione.

L’albergo Fata Morgana e l’ira di Romeo

Dalle intercettazioni riportate dal maresciallo Quattrone si evince come Paolo Romeo fosse particolarmente interessato alle vicende di Giuseppe Chirico, tanto da parlare in prima persona plurale con Inuso.

Ma è la procedura che concerne l’albergo Fata Morgana che fa emergere in modo chiaro gli intrecci che legano i tre. Il racconto del maresciallo spiega come Inuso fosse una sorta di “controllare” per conto di Romeo, circa l’eventuale presentazione di possibili offerte per l’immobile. Succede, però, che Chirico, senza dir nulla a Romeo, presenta un’offerta per ottenere l’albergo. Inuso è costretto a dirlo all’avvocato e l’ira di quest’ultimo non tarda a fari sentire.

È il 15 aprile 2013 e Romeo contatta il funzionario della Corte d’Appello. Lacnews24.it è in grado di farvi ascoltare anche l’audio originale dell’intercettazione.

Questa la trascrizione

Inuso: Pronto?

Romeo: Alduccio, novità?

Inuso: Bello… vedi che… l'ha presentata Peppe con un avvocato.

Romeo: Chi?

Inuso: Peppe, Peppe; Peppe con un avvocato l'ha presentato.

Romeo: Peppe chi, scusa?

Inuso: Peppe, Peppe; Peppe Chirico.

Romeo: Va bè allora faciti schifu, parola d'onore, ah?

Inuso: Chi?

Romeo: Tu e Peppe!

Inuso: Perchè?

Romeo: Come perchè? Scusa, non eravamo rimasti…quello che mi avevi detto...

Inuso: …inc.le…

Romeo: …inc.le…che non aveva interessi?

Inuso: No, ora me l'ha detto che l'ha presentata. Te l'ho detto che si potevano presentare.

Romeo: Eh, eh, come Aldo? Fammi capire.

Inuso: Io te l'ho detto che le potevano presentare, che avevo parlato con la curatela, no?

Romeo: Non mi sono spiegato!!! Il problema era se li presentava o meno Peppe! E tu mi avevi detto che non li presenta.

Inuso: Ora me l'ha detto a me Peppe.

Romeo: Peppe ti ha detto i coglioni, tu e lui!!! Hai ... Avete capito!?

Inuso: No, ma ora me l'ha detto a me!

Romeo: Vi stancastuvu forse mi caminati, vabbò, va' ciao!

Inuso: …inc.le…

 

La preoccupazione di Inuso si coglie tutta quanta nella successiva telefonata. Romeo chiude in modo stizzito. Il funzionario deve giustificarsi. Il tono appare piuttosto agitato.

Inuso: Paolo! Paolo!

Romeo: Pronto!

Inuso: Dimmi!

Romeo: Pronto!

Inuso: Fino a ieri sera non sapevo un cazzo io!

Romeo: Pronto!?

Inuso: Mi senti?

Romeo: Pro ... Aldo!?

Inuso: Si, vedi che ... perchè te la prendi con me? Io non ... guarda, onestamente, non so ... non ho capito!

Romeo: Come? Non ho sentito!

Inuso: Ora l'ho chiamato a Peppe io! Dice ... stamattina, s'è alzato, ha fatto ... ha chiamato l'avvocato e si è fatto ... ha fatto ...

Romeo: Dico, puoi verificare ... puoi verificare tu, se c'è, perché io so ora ... che, praticamente, l'ha presentata in quella di Nino Cento, non in questa della ... della Fata Morgana!

Inuso: E ora ... no ... l'ha presentata pure qua! Perchè ... ce l'ho io!

Romeo: Come?

Inuso: Gli ho telefonato io ... gliel'ho detto ...

Romeo: Non ho sen ...

Inuso: Gli ho telefonato io e gliel'ho detto ... dici ... che tu mi hai cazziato, che tu mi hai rimproverato ... dice, stamattina ho deciso e l'ho presentata! Eh! E' andato da un avvocato e l'ha presentata! Eh! Che vuoi che ti dica? Così mi ha detto e così ti dico!

Romeo: Va bene, va bene, ciao!

Inuso: Ok? Ciao!

Romeo: Ciao!

 

Telefonate che, per l’accusa, rappresentano plasticamente i rapporti Inuso-Romeo e il carisma del secondo anche nei confronti di un funzionario della Corte d’Appello.

 

Consolato Minniti