La Suprema Corte di Cassazione ha assunto un'importante decisione nell'ambito del procedimento penale denominato "Glicine-Acheronte". Si tratta dell'annullamento senza rinvio per Ambrogio Mascherpa, direttore dell'Aterp di Crotone, che fino a ieri era sottoposto alla misura interdittiva. Le accuse nei confronti di Mascherpa sono quelle di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nella pubblica amministrazione e turbativa d'asta. Vicende che si collegano ad altre posizioni centrali dell'inchiesta, vale a dire all'ex governatore della Regione Calabria Mario Oliverio, nonché all'ex vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Adamo, all'epoca dei fatti, dirigente del Partito democratico e "consigliere" del politico di San Giovanni in Fiore. Nella fase preliminare dell'indagine, la Dda di Catanzaro aveva chiesto la misura cautelare della custodia in carcere, mentre il gip aveva applicato la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici per la durata di 12 mesi. Mascherpa è difeso dall'avvocato Cesare Badolato.

'Ndrangheta nel Crotonese, altro provvedimento della Cassazione

Sempre la Cassazione, nella serata di ieri, ha annullato con rinvio l'ordinanza di conferma del Riesame per l'imprenditore Massimiliano Maida, sempre inerente l'indagine "Glicine-Acheronte", coordinata dalla Dda di Catanzaro. In questo caso, gli ermellini dovevano confrontarsi con la contestazione di concorso esterno in associazione mafiosa. Le presunte condotte illecite di Maida sarebbero riconducibili alla nota cosca di 'ndrangheta dei Megna di Papanice, ma sul punto la Suprema Corte ha ordinato un nuovo giudizio cautelare dinanzi al Riesame di Catanzaro. Maida, allo stato, si trova agli arresti domiciliari ed è assistito dal penalista Cesare Badolato.