Corto circuito tra le linee guida degli atti aziendali varate dal commissario ad acta Guido Longo e l’esito della recente sentenza del Consiglio di stato che affida ampi poteri al commissario Urbani affinché individui le risorse necessarie per riattivare il presidio ospedaliero “Chidichimo” di Trebisacce.

Nel dettaglio, l’orientamento del prefetto Longo sarebbe quello di declassare a Casa della Salute non solo Trebisacce, ma anche Praia e Cariati. Una presa di posizione che ha scatenato reazioni, dal Tirreno allo Jonio. E sono i sindaci Franco Mundo (Trebisacce) e Antonio Praticò (Praia) a rivolgersi a Longo per chiedere una immediata “correzione-rettificia” del decreto del commissario (la numero 31 del 18 febbraio scorsi). Gli amministratori auspicano si tratti di un “refuso” considerato che i presidi rientrano nella rete ospedaliera: «Va ribadito nuovamente, affermano i primi cittadini,  che se non si fosse trattato di errore in alcun caso le linee guida di cui al Dca del 18 febbraio possono influire od ostacolare l’attuazione delle sentenze sul giudicato del Consiglio di Stato. Peraltro per il caso di Trebisacce è prevista nei prossimi giorni una visita del dottor Urbani presso l'Ospedale Chidichimo, finalizzata a definire i prossimi passaggi operativi necessari alla riapertura della struttura.
Mentre per Praia, il commissario ad acta Sciabica ha già emanato il provvedimento ad acta sostitutivo. Infine per evitare strumentalizzazioni politiche - rimarcano i sindaci - è opportuno evidenziare che in questi anni abbiamo agito e lavorato nella più totale e assoluta solitudine, conseguendo tutti i risultati finora acquisiti da soli».

La protesta del sindaco di Campana

Nell'area Basso jonio, a difesa del presidio di Cariati, scende il sindaco di Campana, Agostino Chiarello che rilancia la vertenza invitando le comunità alla protesta.
La destinazione a Casa della Salute del “Vittorio Cosentino” rappresenta «un vero e proprio schiaffo ad un intero territorio, alla cittadinanza del Basso jonio cosentino e della Presila, alle speranze di quanti stanno lottando da anni per la riapertura del nosocomio in tutte le forme possibili.Nonostante dunque la crisi sanitaria, il bisogno disperato di posti letto e di strutture funzionanti, nonostante le criticità denunciate a più riprese si continua a perseguire la politica della chiusura e dello svuotamento dei presidi di sanità pubblica. Mi sento mortificato come sindaco e come cittadino, continua Chiarello, per quest’ennesimo insulto ad un territorio che è buono solo per le passerelle elettorali e per le ambizioni di chi mira ad un posto in regione.
Nemmeno un’occupazione di tre mesi, che sulla carta è piaciuta a tutti e che tutti hanno voluto omaggiare con selfie e comunicati roboanti, è servita a smuovere qualcosa. Per l’ennesima volta trionfa l’affondamento del pubblico a totale vantaggio del privato, per l’ennesima volta - tuona - siamo di fronte ad un fallimento della politica locale e di quella nazionale, che non è riuscita nonostante i numeri importanti a incidere in alcun modo sulla questione. Tantomeno utile è la politica dei commissari, una politica che riduce la salute a mero esercizio economico da modificare attraverso tagli su tagli senza alcun atto di ascolto nei confronti dei territori».