Si tratta del vibonese Pasquale Pititto, imputato nei processi sul narcotraffico internazionale. Il ritardo è stato stimato in 12 anni e 4 mesi rispetto alla ragionevole durata fissata dalla legge
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La terza Sezione civile della Corte d'Appello di Catanzaro ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire il presunto boss della 'ndrangheta Pasquale Pititto, detenuto al 41 bis e imputato nei processi "Stammer 1" e "Stammer 2" sul narcotraffico internazionale. I giudici d'appello, accogliendo l'istanza presentata dagli avvocati Francesco Sabatino, Giovanni Marafioti ed Antonio Pasqua, hanno stabilito che il processo denominato "Genesi", iniziato con il rinvio a giudizio il 10 ottobre del 1998, è stato definito in 19 anni e 4 mesi, con un ritardo dunque di 12 anni e 4 mesi rispetto alla ragionevole durata fissata dalla legge. Il Ministero della Giustizia, in base alla condanna comminatagli, dovrà liquidare a Pasquale Pititto la somma di 4.400 euro, oltre alle spese processuali.