Intervista alla presidente della sezione di Cosenza dell'Associazione nazionale magistrati: «Deriva violenta della campagna denigratoria in atto contro i giudici». Sulla vicenda indaga la Procura di Salerno
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L’aggressione si è consumata nel garage dell’abitazione del giudice Giuseppe Greco, la sera del 22 dicembre. Più persone, con il volto travisato, lo hanno colpito con un bastone procurandogli una frattura al costato sinistro, oltre che ematomi diffusi agli arti inferiori. Il magistrato, in servizio all’ufficio Gip-Gup del Tribunale di Cosenza, è stato sorpreso mentre rientrava a casa. Soccorso dai sanitari del 118, ne avrà per almeno trenta giorni.
Indaga la Procura di Salerno
Sulla vicenda la Procura di Salerno, competente per territorio, ha aperto una inchiesta. Le indagini per risalire ai responsabili sono condotte dalla squadra mobile e sono coperte dal più stretto riserbo, come ribadito anche dall’avvocato del giudice Greco, Roberto Le Pera, soprattutto per garantire il segreto istruttorio – ha affermato il legale – e consentire lo svolgimento delle attività investigative.
Nei giorni scorsi il Gip aveva firmato i decreti di custodia cautelare nei confronti delle persone coinvolte nel blitz denominato Testa del Serpente, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nell’ambito della quale i presunti esponenti del clan degli zingari e della cosca Lanzino-Ruà-Patitucci, sono finiti in carcere.
Con ogni probabilità la Prefettura gli assegnerà una scorta. Nell’intervista rilasciata al nostro network, le parole della presidentessa della sezione di Cosenza dell’Associazione nazionale magistrati Urania Granata la quale, insieme alla segretaria dell’Associazione stessa, Margherita Saccà, ha manifestato solidarietà al giudice vittima dell’agguato che «non ne condizionerà l'attività - ha detto tra l'altro - Nei confronti dei magistrati è in atto una campagna denigratoria, di cui questa aggressione rappresenta la deriva violenta. L'episodio ci preoccupa». Ecco il video: