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L'incubo è finito con le parole del giudice: "Il fatto non sussiste". Lo ha dichiarato l'ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, intervistata dal Tgr Calabria e dall'Avvenire dopo l'assoluzione dai reati di voto di scambio politico-mafioso, turbativa d'asta e abuso d'ufficio.
"Spero di riprendere la mia vita, sono felice per noi e ringrazio chi mi è stato accanto - così ha commentato commossa subito dopo l'assoluzione al telefono con L'Avvenire - Ringrazio in particolare il mio avvocato: senza il suo lavoro puntiglioso e meticoloso probabilmente non saremmo riusciti a dimostrare al Tribunale dove stava la verità"
"Da questa esperienza resto spaventata perché il nemico non era solo quello che mi aspettavo ma c'è un nemico diverso, che ha un potere molto forte". "Ci sono stati errori esagerati - continua l'ex sindaco - Dopo uno, due, tre sbagli, quando arriva il quarto cominci a dubitare che si tratti di semplici errori. Non so dire se contro di me ci sia stata una macchinazione, ma la vicenda è veramente kafkiana. Piena di incongruenze, di intercettazioni scritte in malo modo, di atti che scompaiono, di altre intercettazioni importanti che non vengono trascritte".
Alla domanda pensa di ritornare in politica, la Girasole risponde: "In questo momento no. Cerco di riprendere la mia vita, la mia famiglia, le mie figlie, mio marito. Ci sono stati momenti di grande solitudine, di sofferenza. Abbiamo pagato un prezzo troppo caro. Un’esperienza sconvolgente. La mia attività mi aveva posto davanti una serie di nemici, altri non pensavo potessero essere miei nemici. Alla fine ne esci così sconvolto che non sai più da che parte guardare. Datemi il tempo di riprendermi. Ma ci credo tanto ancora. Il mio cuore è coi ragazzi della cooperativa, col lavoro fatto per i beni confiscati, a cui tenevo tanto. Il mio cuore è lì, con quel progetto. Io l’ho fatto veramente credendoci fino in fondo. Il mio cuore batte là".