Dovrà comparire il prossimo 27 settembre dinnanzi al Gup del Tribunale di Catanzaro, Pietro Rossomanno, il pastore accusato dell’omicidio di Simona Cavallaro avvenuto il 26 agosto del 2021 a Satriano, in provincia di Catanzaro. La ragazza, appena ventenne, si trovava in compagnia di un conoscente nella pineta Monte Fiorino per eseguire un sopralluogo nell'area pic nic attrezzata con lo scopo di organizzare una uscita con gli amici per la domenica successiva. Durante il sopralluogo però Simona è stata aggredita e uccisa da un branco di cani a guardia di un gregge, successivamente riconosciuto di proprietà di Rossomanno.

La Procura di Catanzaro ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per l’allevatore accusato dei reati di omicidio colposo, di introduzione e abbandono di animali e di invasione e occupazione abusiva di terreni. L’uomo – difeso dall’avvocato Vincenzo Cicino - avrebbe lasciato pascolare in sua assenza il gregge di capre e pecore con al seguito un branco di cani, omettendo di vigilare sul comportamento degli animali e così causando la morte di Simone Cavallaro.

Indagata anche la madre dell’allevatore, Maria Procopio, 68 anni di Satriano, accusata anche lei di invasione e occupazione abusiva di terreni poiché in concorso morale e materiale avrebbe invadaso arbitrariamente al fine di occuparlo il terreno sito in località Cantone a Satriano, dove è stato rinvenuto un fabbricato rurale adibito ad azienda zootecnica e a civile abitazione intestato a Rossomanno, in cui entrambi vivevano. La donna è difesa dall’avvocato Andrea Silipo. La Procura ha individuato come parti offese Alfio e Pietro Cavallaro, Angela Pennisi e il Comune di Satriano. L’udienza preliminare avrà inizio a fine mese.