Sono sedici gli indagati coinvolti nell’inchiesta sulla morte del giovane di Conflenti, Mattia Albace, deceduto a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2019 nel comune di Dipignano, nel tratto dell’A2 compreso tra gli svincoli autostradali di Cosenza Sud e Altilia. I soggetti sott’inchiesta sono accusati, a vario titolo, di omicidio stradale e frode in pubbliche forniture, oltre che di alcune contravvenzioni previste dal codice penale.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo e dal pubblico ministero Emanuele Greco, si è focalizzata sulle condotte dei dirigenti Anas e delle ditte appaltatrici dei lavori di manutenzione straordinaria del tratto di strada interessato.

I nomi

Gli indagati, da considerare presunti innocenti fino ad eventuale sentenza irrevocabile di condanna, sono Luigi Mupo, Venturino Veltri, Antonio Procopio, Alessandro Perri, Sandro Assunto, Massimo Mastroianni, Antonio Armentano, Raffaele Frassetti, Remo La Manna, Giuseppe Loria, Salvatore Rizzuto, Antonio Mangiola, Guido Guigli, Francesco Guigli, Gianluca Fiore e Stradedil Srl.

Le accuse della procura

Secondo la procura di Cosenza, gli indagati avrebbero frodato lo Stato relativamente all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria sulla rete stradale di Anas S. p. A. sull’A2 del Mediterraneo “Salerno Reggio Calabria”, procedendo a ai lavori in maniera difforme da quanto previsto nel Capitolato Speciale d’Appalto, con specifico «riferimento alle caratteristiche prestazionali superficiali delle pavimentazioni stradali rappresentate dai valori dell’aderenza in condizioni di asfalto bagnato». Capo d’imputazione che riguarda Assunto (Rup), Mupo (responsabile area compartimentale e Rup), Mastroianni (direttore dei lavori), Veltri (direttore operativo), Armentano (direttore operativo), Frassetti (direttore operativo per la qualità dei materiali), La Manna (ispettore di cantiere), Loria (ispettore di cantiere), Rizzuto (ispettore di cantiere) e Mangiola (collaudatore tecnico-amministrativo). Guigli Guido e Guigli Francesco (rispettivamente direttori tecnici della società Stradedil srl) e Fiore (procuratore dell’Ati Stradedil Srl e Dante Crovetti).

La morte di Albace cagionata dalla “fraudolenta esecuzione dei lavori”

L’omicidio stradale, infine, viene contestato ad Assunto, Mupo, Mastroianni, Veltri, Armentano, Frassetti, La Manna, Loria, Rizzuto, Mangiola, Guigli, Guigli, Fiore, Procopio e Perri. Per la procura di Cosenza gli indagati, rispettivamente nelle presunte condotte delittuose, «per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e in violazione delle norme stradali», avrebbero cagionato la morte di Mattia Albace, «determinata dalle gravissime lesioni riportate a seguito dell’incidente stradale verificatosi nei pressi dell’A2 del Mediterraneo».

Secondo quanto ricostruito infatti la vittima «mentre transitava sul Viadotto San Martino, caratterizzato da un andamento curvo destrorso a visuale chiusa, con un raggio di curvatura media, con manto stradale bagnato e particolarmente scivoloso, sulla corsia di destra (nonostante la sua recente realizzazione), perdeva il controllo della sua auto andandosi a schiantare contro la parte posteriore del camion Fiat Ducato parcheggiato in prossimità del margine sinistro della carreggiata all’interno dell’area del cantiere stradale relativo ai lavori di manutenzione generica non programmabile occorrente per il ripristino dei danni derivanti da incidenti».

I magistrati ritengono che la perdita di aderenza dell’auto guidata da Mattia Albace sia stata determinata «dall’inadeguatezza della manutenzione e del controllo tecnico dell’efficienza della strada, derivati dalla fraudolenta esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria nel tratto di autostrada “Cosenza Sud-Altilia”». Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Amedeo Strano, Pasquale Gallelli, Pierluigi Pugliese, Franco Locco, Vincenzo Bonafine, Antonella Mastroianni e Fabio Bonofiglio, Antonio Quintieri, Alfonso Brunetti, Antonella Rizzuto, Pietro Sammarco, Daniele Abenevoli, Giovanni Spataro, Guido Siciliano ed Elvira Dodaro.