Rischia di scomparire dopo oltre quarant’anni di attività, lo storico Tennis Club di Rende. Nel mese di agosto l’amministrazione comunale del Campagnano ha pubblicato il bando per l’affidamento in concessione della struttura di Commenda, attraverso un project financing. La partecipazione però, è ristretta a soggetti operanti nel campo delle costruzioni, con capitale sociale di almeno 55 mila euro e con esperienze nell’ultimo decennio nella progettazione o direzione di lavori edili del valore di almeno 750 mila euro. Le associazioni dilettantistiche sono quindi escluse, a meno che non siano esse stesse qualificate per progettare ed eseguire lavori pubblici. Questo punto, come sottolineato nei giorni scorsi anche dal consigliere di opposizione Carlo Petrassi, sarebbe anche in contrasto con quanto sancito dalla legge n.289/2002 che al comma 25 dell’art. 90 testualmente recita: «Nei casi in cui l’ente pubblico territoriale non intenda gestire direttamente gli impianti sportivi, la gestione è affidata in via preferenziale a società e associazioni sportive dilettantistiche».

Il tennis? Non è un obbligo

Inoltre il disciplinare di gara parla di struttura sportiva in genere senza mai citare la parola tennis. L’aggiudicatario sarà quindi libero di riconvertire i campi in attività più redditizie, come il calcio o l’organizzazione di feste ed eventi. L’affidamento durerà vent’anni, dietro pagamento di un canone annuo di diecimila euro. E qui scatta l'altro paradosso: il subentrante pagherà meno della metà dell’importo attualmente stabilito in oltre 22 mila euro.

Le somme da scomputare misteriosamente scomparse

Il Tennis Club, aveva presentato una richiesta di proroga il 25 giugno scorso, allegando un progetto di ampliamento e ristrutturazione per un investimento pari a più di un milione di euro, rivisitato in aumento nel mese di luglio, fino a superare il milione e mezzo. Nel frattempo durante il periodo della gestione, l’associazione ha attinto a proprie risorse per ammodernare le strutture. In particolare ha allestito un impianto fotovoltaico e realizzato la copertura del campo principale. Per queste spese nel 2014 il dirigente Antonio Infantino aveva certificato una somma pari a 96.771 euro da scomputare dal canone annuo. Tre anni dopo però, parte di questa somma è misteriosamente scomparsa: lo stesso dirigente infatti, ha ridimensionato la cifra fino a poco meno di 40 mila euro, sostenendo che le opere erano state realizzate in assenza di autorizzazioni. Circostanza non vera, visto che i permessi ci sono, rilasciati nel dicembre del 2011. Inoltre il comune di Rende nel 2009, all'atto della stipula dell'ultima convenzione, si era impegnato a sistemare e mettere a disposizione del Tennis Club due campi di calcetto ricadenti nell’area dell’impianto sportivo. Impegno disatteso con gravi danni economici per l’associazione.

Nessuna considerazione per i meriti sportivi

Tra i talenti sfornati dal Tennis Club Rende c’è Corrado Summaria, classe ’98, sportivamente cresciuto nella struttura di Commenda fino a 14 anni. Poi è passato ad allenarsi nei centri federali. Ha raggiunto la 40ma posizione nella classifica mondiale degli under 18 ed ha appena intrapreso la carriera da professionista. Abbiamo raccolto la voce di Michele Zicarelli, storico maestro di tennis della struttura.