Il 17 settembre si è celebrata, come ogni anno, la giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti. La giornata è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l'impegno globale sul tema della sicurezza dei pazienti.

La gestione del rischio clinico in sanità (clinical risk management) rappresenta l’insieme di varie azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti, sicurezza, tra l’altro, basata sull’apprendere dall’errore. Solo una gestione integrata del rischio può portare a cambiamenti nella pratica clinica, promuovere la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente e agli operatori, contribuire indirettamente a una diminuzione dei costi delle prestazioni e, infine, favorire la destinazione di risorse su interventi tesi a sviluppare organizzazioni e strutture sanitarie sicure ed efficienti.

Il ministero della Salute - direzione generale della programmazione sanitaria – Ufficio 3 - ha avviato un programma molto articolato per affrontare il tema della sicurezza delle cure. Le azioni si sviluppano nei seguenti ambiti prioritari: Elaborazione di raccomandazioni; Monitoraggio e analisi degli eventi sentinella segnalati segnalati all’osservatorio di monitoraggio degli eventi sentinella attraverso il “Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità” (SIMES); Elaborazione di guide per il coinvolgimento dei cittadini, pazienti ed utenti; Verifiche ispettive (tramite l'Unità di crisi); Monitoraggio degli adempimenti regionali e verifica attraverso il questionario LEA.

Per il 2022, la giornata, è stata dedicata alla sicurezza della terapia farmacologica, posta al termine del quinquennio della terza campagna mondiale OMS “Medication without harm”. Procedure terapeutiche non sicure ed errori in terapia sono, infatti, una delle principali cause di lesioni e danni evitabili ai pazienti nei sistemi sanitari di tutto il mondo. Le aree chiave di intervento riconosciute dall’Oms, sono: Terapie ad alto rischio; Poli-terapia; Transizioni di cura

Una ricognizione della terapia farmacologica, completa anche dei prodotti da banco, rappresenta un efficace strumento per la prevenzione degli eventi avversi in terapia farmacologia in due aree chiave, quali la poli-terapia e le transizioni di cura. In Italia, il ministero della Salute ha elaborato e diffuso nel 2016 la raccomandazione di sicurezza n.17, dedicata appunto alla ricognizione e riconciliazione farmacologica.

La ricognizione farmacologica, effettuata periodicamente, consente di individuare inappropriatezze, interazioni farmaco-farmaco, interazioni farmaco-malattia e di evitare discrepanze non intenzionali e loro conseguenze nelle transizioni di cura. Anche all’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, la raccomandazione ministeriale è stata recepita fin da subito e fa parte, attualmente di tutte le procedure attive al nosocomio.

L'azienda, oltre ad una campagna divulgativa promossa dal ministero della Salute, ha deciso di illuminare di arancione l'ospedale sulla scia della campagna di sensibilizzazione attiva ovunque.