VIDEO | Il segretario regionale Unasca Santo Bagalà denuncia le condizioni dell'arteria del distretto portuale-industriale. Un anno fa lungo quel tratto stradale il giovane Gora Gassama in sella alla sua bici trovò la morte
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Mille pettorine catarifrangenti sono state distribuite agli ospiti della tendopoli di San Ferdinando, potendole utilizzare per percorrere con più sicurezza le strade intorno al sito che sono perlopiù buie. È questa l’iniziativa assunta da Santo Bagalà, segretario regionale dell’Unasca – il sindacato che riunisce le autoscuole – gesto fatto in occasione del primo anniversario della morte del bracciante africano Gora Gassama. La donazione, in ricordo del lavoratore morto mentre percorreva in bicicletta l’asse di servizio che corre parallelo all’area portuale di Gioia Tauro - di competenza del Corap - è stata l’occasione per sincerarsi come ancora a distanza di tempo nessuna delle opere di riqualificazione dell’importante arteria sia stata eseguita.
«La segnaletica rimane coperta dalle erbacce – ha detto Bagalà – mentre l’illuminazione è tornata inefficiente, dopo che per qualche mese dopo la morte di Gassama era stata ripristinata». Una beffa doppia, visto che da tempo sono stati stanziati 6 milioni di euro che il Consorzio regionale per l’industrializzazione non ha potuto incamerare nel proprio bilancio, da tempo bersaglio degli atti esecutivi dei creditori. «L’auspicio – ha concluso Bagalà – è che non servano altre morti per arrivare finalmente a dare decoro e funzionalità ad una strada nevralgica».