In manette Rocco Molè. Durante le perquisizioni rinvenuti pure 24 chili di marijuana - VIDEO
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Tratto in arresto di flagranza di reato per detenzione illecita di un ingente quantitativo di cocaina Rocco Molè, 25 anni, figlio dell'ergastolano Girolamo Molè considerato vertice dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta operante a Gioia Tauro.
L'operazione, eseguita dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e coordinata dalla Procura di Palmi trae origine da alcune perquisizioni eseguite in un capannone e alcuni terreni nella disponibilità di Rocco Molè in località Sovereto di Gioia Tauro.
Le perquisizioni
All’interno del capannone, dentro alcune ceste di plastica sono stati rinvenuti 150 panetti di cocaina sistemati, due per ogni busta di cellophane termosaldata, in 75 pacchi.
Le perquisizioni estese ad alcuni fondi coltivati ad agrumeto nelle vicinanze del capannone - anch’essi nella disponibilitàdi Molè – consentivano di individuare un ulteriore ingente carico di cocaina, occultato al di sotto della superficie del terreno.
Determinante ai fini del ritrovamento del carico di droga è stata l’arguzia e la spiccata esperienza di settore che portava gli operatori della Squadra Mobile ad accorgersi che in determinato punto la superficie del terreno appariva manomessa.
Le conseguenti operazioni di scavo portavano alla luce altri 340 panetti di cocaina contenuti in pacchi di plastica sigillati. Alcuni pacchi riportavano il logo “Tim”, altri quello della nota squadra di calcio spagnola “Real Madrid”.
Gli esami speditivi di Polizia Scientifica consentivano di accertare che la sostanza rinvenuta in panetti era cocaina e che il peso complessivo degli stessi era di 537,526 kg lordi.
Ulteriormente estesa all’abitazione a Gioia Tauro, la perquisizione consentiva di procedere al rinvenimento e sequestro di un ingente quantitativo di marijuana, custodita all’interno di 53 involucri elettro saldati, per un peso complessivo di 24,624 kg. lordi. Nell’ambito delle attività veniva sequestrata anche una denuncia di semina di cannabis sativa, vidimata il 20.6.2019.
Di fronte all’evidenza del rinvenimento dell’ingente quantitativo di cocaina all’interno di una struttura e nei luoghi a lui riconducibili - di cui possedeva le chiavi di accesso - Rocco Molè, che era presente sul posto nel corso delle perquisizioni, dichiarava spontaneamente agli investigatori della Squadra Mobile di essere l’unico detentore responsabile della quantità di droga sequestrata, sicché veniva tratto in arresto e tradotto, al termine degli accertamenti di rito, presso la Casa Circondariale di Palmi, a disposizione della competente autorità giudiziaria.
In data odierna, il gip presso il Tribunale di Palmi ha convalidato l’arresto e su richiesta della locale Procura della Repubblica ha applicato allo stesso la misura cautelare della custodia in carcere.